Politica

PRIMA PAGINA-Dal caso Sala a Space X alle riforme: tutelare gli interessi nazionali

di Giuseppe Ariola -


È stata una Giorgia Meloni a tutto campo, dal caso Sala ai principali dossier sul tavolo, quella che si è presentata ieri alla consueta conferenza stampa organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dall’Associazione stampa parlamentare. Gli argomenti toccati nel corso dell’incontro tra la presidente del Consiglio e i giornalisti sono stati svariati, dalla stretta attualità ai tanti temi che riguardano l’agenda politica del governo. La premier ha risposto a domande sulle riforme, premierato in primis, accennando anche a eventuali modifiche della legge elettorale – tracciandone in qualche modo il percorso, pur evidenziando come i provvedimenti riguardano ormai più l’attività del Parlamento che quella del governo -, a quelle sulla strategia industriale, passando per lo stato dei rapporti con gli altri paesi, l’ipotesi del contratto con Space X per quanto riguarda il progetto Starlink e la politica relativa all’immigrazione. Questioni molto diverse tra loro ma legate da un unico filo conduttore: la difesa degli interessi italiani, a tutti i livelli. Come era ovvio, non appena iniziata la conferenza stampa ci si è incentrati sulle due grandi questioni che hanno tenuto banco nelle ultime settimane, il caso di Cecilia Sala e le dimissioni di Elisabetta Belloni. Per quanto riguarda il ritorno a casa della giornalista italiana, Giorgia Meloni ha dribblato le domande spinose circa le condizioni che hanno reso possibile restituire la libertà a Cecilia Sala, il collegamento evidente con l’arresto dell’ingegnere iraniano Abadini e la relativa richiesta di estradizione di Washington e la visita flash in Florida da Donald Trump, a seguito della quale si è sostanzialmente sbloccata la situazione, soffermandosi in particolare sull’aspetto più umano della vicenda. Con indubbia sincerità, ma altrettanta scaltrezza, la premier ha preferito mostrare il suo volto umano confessando che “tra le molte cose che accadono quando si ricopre un incarico complesso come il mio posso dirvi che non ho provato un’emozione più grande in questi anni rispetto a quando ho detto alla madre di Cecilia che sua figlia tornava a casa”. Per quanto riguarda il resto della storia, quei dettagli che tutti sono curiosi di conoscere, dai parlamentari a qualunque cittadino abbia seguito la vicenda attraverso i media, non ci sono state rivelazioni e Giorgia Meloni si è limitata a confermare la disponibilità del sottosegretario con la delega ai Servizi, Alfredo Mantovano, a riferire nuovamente davanti al Copasir. E a proposito di Mantovano, quest’ultimo è stata la prima persona che la premier ha voluto ringraziare, insieme a, nell’ordine, “l’intelligence, il ministro Tajani e il corpo diplomatico”. Che l’ordine non sia casuale è una certezza e, anzi, è l’ulteriore conferma di come sull’affaire Sala sia stata più incisiva e determinante l’azione dei nostri servizi segreti che quella diplomatica, che pure ha certamente giocato un ruolo importante. A proposito di servizi segreti, sulle dimissioni di Elisabetta Belloni la premier, dopo aver ribadito “una stima e un rispetto enormi” nei suoi confronti, si è limitata a confermare quanto reso noto direttamente dall’ambasciatrice, in particolare per quanto riguarda la scelta “di anticipare di qualche mese la scadenza naturale del suo incarico per evitare di finire nel tritacarne che di solito accompagna nomine così importanti”. Probabilmente conta più il non detto che quanto dichiarato. La sensazione è che la scelta della Belloni sia stata dettata dalla necessità di non essere riconfermata per un nuovo quadriennio e che abbia quindi optato per la soluzione dell’uscita anticipata. Sempre in merito al Dis, la presidente del Consiglio ha anche anticipato la decisione, poi condivisa nel corso del Consiglio che si è svolto nel tardo pomeriggio, di nominarne alla guida Vittorio Rizzi, attuale vicedirettore dell’Aisi, che ha “alle sue spalle una carriera prestigiosa nella Polizia di Stato, con risultati apprezzati ovunque. Un funzionario di prim’ordine”. E a proposito di anticipazioni, la premier ha annunciato anche un’altra delicata decisione poi presa dal Cdm, ovvero quella di impugnare la legge regionale della Campania sul terzo mandato, tema delicato che non riguarda solo il futuro di Vincenzo De Luca, ma anche quello di Luca Zaia.


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