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Da Pistoletto a Pesce: la nuova opera che fa discutere a Napoli

di Francesca Petrosillo -


Da Pistoletto a Pesce: la nuova opera che fa discutere a Napoli – Prima ancora della sua inaugurazione, prevista per il 9 ottobre alle 18:45, la nuova installazione dell’opera “Tu si ‘na cosa grande” sta già facendo discutere a Napoli. L’opera, ideata dallo scultore e designer Gaetano Pesce, scomparso sei mesi fa a New York, rimarrà esposta in piazza Municipio fino al 19 dicembre. Tuttavia, ciò che ha suscitato maggior curiosità e dibattito è la forma fallica dell’opera, che ha generato una serie di commenti ironici e allusivi, soprattutto sui social.

L’installazione, curata da Silvana Annichiarico, è composta da due elementi in dialogo tra loro: una reinterpretazione dell’iconico abito di Pulcinella, alta ben 12 metri, e due cuori rossi trafitti da una freccia. L’opera fa parte del programma “Napoli Contemporanea”, curato da Vincenzo Trione, e rappresenta un omaggio a Napoli, città che Pesce ha sempre amato.

I turisti che passeggiano per piazza Municipio osservano con curiosità la gigantesca installazione, ancora in fase di allestimento, e si divertono a scattare foto. Molti hanno commentato in modo scherzoso e ironico l’opera sui social, tra cui anche l’ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.

La cerimonia di inaugurazione vedrà la partecipazione del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e del governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Durante l’evento, ci sarà una performance speciale ideata da Pesce stesso e realizzata dalle studentesse dei licei musicali di Napoli.

L’installazione di Gaetano Pesce prende il posto della “Venere degli stracci” di Michelangelo Pistoletto, un’opera che a sua volta scatenò numerose polemiche. In particolare, la Venere suscitò scalpore dopo essere stata incendiata da un senza fissa dimora durante la sua esposizione a Napoli. Ora, “Tu si ‘na cosa grande” sembra destinata a continuare questa tradizione di opere d’arte provocatorie e dibattute, confermando il ruolo di Napoli come palcoscenico per l’arte contemporanea che non teme di suscitare reazioni contrastanti e accese discussioni.


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