Un’altra banda delle truffe agli anziani: 22 arresti
Truffavano anziani in tutta Italia, la Polizia di Stato ha smantellato una vasta organizzazione criminale responsabile di almeno 103 truffe andate in porto ai danni di persone. L’operazione, condotta dalla Squadra Mobile di Genova e coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo ligure, ha portato all’esecuzione di 77 misure cautelari, tra cui 22 arresti e 55 obblighi di dimora nel Comune di Napoli. Circa 300 agenti sono stati coinvolti nel blitz, con perquisizioni effettuate principalmente a Napoli e Caserta, le aree che da mesi evidenziano la manovra della criminalità comune per raggiungere in tempi rapidi e secondo schemi ormai consolidati guadagni illeciti talvolta di notevole importo economico.
L’indagine è durata mesi, gli agenti hanno registrato le tracce di tutti i criminali all’opera, e ha permesso alla fine di smantellare la struttura gerarchica dell’organizzazione. I membri della banda sono accusati di aver orchestrato truffe mirate contro anziani, sfruttando la loro vulnerabilità per ottenere guadagni illeciti.
Abituale, una prima telefonata da parte di uno dei membri della banda: “Signora sono il tenente, l’avvocato ha chiesto un risarcimento immediato altrimenti dobbiamo portare suo figlio in tribunale e rischia tra i 12 e i 18 mesi di carcere, hanno chiesto 16.800 euro, accetta il pagamento?”. era questo il modo per sondare la disponibilità del destinatario, verificando il grado di paura raggiunto per cedere al ricatto.
Nelle truffe del finto incidente uno sconosciuto, quindi, contatta la vittima al telefono, si qualifica come esponente delle forze dell’ordine e spiega che un parente molto prossimo ha appena causato un incidente stradale rischiando l’arresto o altre gravi conseguenze. In caso di abboccamento viene spiegato che passerà poco dopo un incaricato a ritirare il denaro per coprire le spese legali. Un ritiro che prevede talvolta che i membri della banda accettino anche gioielli e che, favoriti dall’arrivo di altre ripetute e lunghe telefonate fatte da altri complici, chi sia entrato in casa possa agevolmente muoversi nell’appartamento per verificare lo stato di agiatezza della vittima, la presenza di oggetti di valore o di cassaforti da far aprire per spingere al pagamento degli importi richiesti.
I dettagli dell’operazione
Le indagini sono partite a giugno 2023 dopo una truffa a Genova, rivelando una rete transregionale con vittime in tutta Italia. Gli arresti principali sono avvenuti tra Campania, Puglia e Liguria.
L’associazione smantellata dalla polizia operava con cellule tra Napoli, Caserta e altre regioni. Il gruppo utilizzava “telefonisti” specializzati e una rete logistica per il recupero del denaro.
Sono 77 le misure cautelari (22 carcere, 55 obblighi di dimora), 103 le truffe accertate con danni milionari (recuperati circa 2 milioni di euro), oltre 300 gli agenti impegnati nell’operazione.
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