Politica

Da Amato a Violante e Visco. La Costituente di Calderoli

di Cristiana Flaminio -

ROBERTO CALDEROLI MINISTRO


Autonomia differenziata, adesso arrivano i super-esperti per redigere i Lep, i livelli essenziali delle prestazioni che saranno il cardine stesso della riforma in senso federale voluta fortemente dal ministro agli affari regionali Roberto Calderoli. È stato proprio Calderoli ad annunciare l’istituzione della commissione, anzi del Comitato per la definizione dei Lep che si avvarrà, tra gli altri, dell’apporto dell’ex premier Giuliano Amato e del governatore di Bankitalia Ignazio Visco. “Ho fatto una piccola Costituente e ne sono orgoglioso”, ha detto il ministro che ha snocciolato alcuni dei nomi: “Una rappresentanza del meglio che l’Italia può offrire: il presidente sarà Sabino Cassese. E poi, Giuliano Amato, Franco Gallo, Annibale Marini, Pietro Curzio, Ignazio Visco, Biagio Mazzotta, Luciano Violante, Franco Bassanini, Anna Finocchiaro, Paola Severino”. In tutto, gli esperti della Costituente tascabile voluta da Calderoli saranno 61.
Così come il battito d’ali di una farfalla in Brasile crea un uragano a Miami, l’annuncio della commissione Lep a Roma scatena l’entusiasmo in Veneto. Il governatore Luca Zaia esulta: “Il cammino prosegue. Con la nomina dei sessantuno esperti si concretizza ufficialmente il Comitato per l’individuazione dei lep. Sono altrettante figure illustri di indiscusso spessore accademico, di grande esperienza amministrativa e di livello internazionale”. Il presidente veneto infine conclude: “Le competenze ci sono tutte ed ai massimi livelli. Il loro lavoro permetterà di completare questo percorso di adempimento della Costituzione. Mi congratulo con tutti per la nomina e auguro buon lavoro”.
Venezia gioisce, Napoli s’infuria. E gioca di sberleffo. Il presidente della Campania Vincenzo De Luca non si fida, per niente, dell’iniziativa del governo. Nelle parole dell’ex sindaco di Salerno, la “costituente” di Calderoli si trasforma in un macchinoso e verboso “sinedrio”. Il commento di Vincenzo De Luca è improntato all’ironia dissacratoria: “Apprendiamo dal ministro Calderoli della nomina del Comitato nazionale incaricato della definizione del Livelli essenziali delle prestazioni. Tale Comitato arricchisce di una nuova unità il milione di acronimi che ci flagellano quotidianamente: nasce il Clep, ne fanno parte 62 componenti”.
De Luca, pur riconoscendo che “Leggendo i nomi, si ritrovano personalità di indiscusso valore nel proprio campo di attività” deplora il fatto che “la maggior parte dei designati ha poco a che fare con i Lep”. Quindi attacca: “In ogni caso, si tratta non di un gruppo di lavoro, ma di un sinedrio. E considerato il fatto che per riunire una commissione di concorso di cinque docenti universitari si impiegano in media tre mesi, è prevedibile che il nominato sinedrio potrà riunirsi in seduta plenaria ogni dieci anni, se va bene”.
Vincenzo De Luca, in coda, ha tempo per un’ulteriore stoccata: “Avevamo proposto di affidare l’incarico all’Ufficio parlamentare di Bilancio, che avrebbe garantito competenze più specifiche e operatività. Ma si è scelto il sinedrio. Noi ne accompagneremo comunque l’attività con animo solidale e con commossa partecipazione”.
Il presidente designato, Sabino Cassese, invece è di diverso avviso. All’Adn Kronos, ravvisa che “c C’è una duplice esigenza, quella della diversificazione e quella dell’uniformità” e che “occorre farle convivere, perché sono esigenze entrambe importanti”. Cassese poi spiega: “Quella della diversificazione deriva dall’impostazione pluralistica della nostra Costituzione: se i padri costituenti non avessero voluto la differenziazione, non avrebbero introdotto le regioni. L’esistenza stessa delle regioni comporta un ordinamento differenziato”. E dice: “Dall’altra parte, i diritti civili e sociali dei cittadini devono essere garantiti in maniera uniforme, su tutto il territorio. Si tratta di conciliare, raggiungendo il giusto equilibrio, autogoverno delle collettività locali e tutela dei diritti fondamentali in modo che ogni collettività locale possa decidere in maniera autonoma, ma anche che tutti i cittadini possano vedersi garantiti diritti fondamentali, come, tra gli altri, quello all’istruzione e quello alla salute”.

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