Curridori presenta “Nato all’Incontrario”: la fortuna nella sfortuna di un notista politico
Curridori presenta “Nato all’Incontrario”: la fortuna nella sfortuna di un notista politico
di EDOARDO SIRIGNANO
Nato all’incontrario. È il titolo dell’ultimo libro scritto da Francesco Curridori, notista politico del quotidiano “Il Giornale.it”. Il collega, nell’ultimo lavoro, racconta la sua vita professionale e non solo, movimentata, ma felice, pur essendo abbastanza sfortunata.
Ho conosciuto Francesco quando ero all’Università e mi ha colpito subito il suo entusiasmo, un’indiscussa voglia di vivere, che spiccava tra quei corridoi dei palazzi, dove tutti tendiamo a essere seri e altezzosi. Curridori era diverso. Ecco perché appena uscito da un duro collegio e abbastanza confuso sul futuro, tra una birra e l’altra, gli parlo della passione per il giornalismo e la politica. Essendo a quei tempi collaboratore del Mattino, non rinuncia a darmi preziosi consigli, che custodisco gelosamente. Francesco, pur avendo una sola mano agile, la utilizza come i cronisti vecchio stampo, ovvero per tenere la sua immancabile agenda, dove prende appunti quando occorre. Ha sempre l’orecchio e l’occhio al momento giusto. Altro che “redattori teste di pietra”, di cui purtroppo le redazioni abbondano. I copia e incolla dalle agenzie, in questo caso, non esistono, né i superflui commenti di parte. “Mi spiegava – d’altronde – che per lui era più comodo scrivere cento battute che schiacciare Control-C. Allo stesso modo – mi suggeriva – le parole erano preziose. Non potevano essere sprecate per parlare di c…e”.
Nelle varie discussioni sulla professione, però, mi racconta anche del perché si trova nella capitale. Una vita non certamente semplice, soffrendo dalla nascita di una patologia cardiaca chiamata “trasposizione delle grandi arterie”. All’età di tre anni, poi, arriva la disabilità: la paralisi del lato destro del suo corpo. Per dirla in breve, un calvario fatto di corsie d’ospedali e specialisti. Chiunque altro, al posto suo, sarebbe stato depresso o chiuso in casa.
Francesco, invece, insegue un sogno: diventare un notista politico, come quelli di un passato ormai lontano. In ciò trova le energie per rovesciare la medaglia e quindi in “Nato all’incontrario” racconta la bellezza della vita, quella luce che ha trovato nella capitale, dove si è trasferito per avere un cuore nuovo.
A quaranta anni, Francesco spiega che c’è qualcosa per cui vale la pena andare avanti. Tra questi ci sono l’adoperarsi per gli altri, il mangiare bene, il Milan e soprattutto le belle donne. Neanche le delusioni d’amore fanno male al nostro, il quale oltre ad avere i numeri di tutti i parlamentari, non rinuncia a ogni bionda, mora o rossa meritevole di attenzione. I “no” per il mio collega sono un integratore.
Ecco perché, pur non potendo mai comprendere in pieno la sua esistenza, perché certe cose vanno vissute per capirle e lo dice chi è cresciuto con una sorella disabile, non posso che manifestare gioia per la prima uscita editoriale di Curridori. Un momento che ha visto coinvolti i suoi capi, come Francesco Maria Del Vigo e numerose persone che lo stimano. Unico rimpianto non esserci, ma chi fa questo mestiere sa che c’è sempre una guerra a tenerti impegnato e farti dimenticare della vita normale, quella che ci tocca da vicino e vale più di ogni superfluo commento o intervista. Il giornalismo è anche questo e lui, come scrive nel suo libro, lo sa meglio degli altri. “L’importante – mi spiega – è non mollare, magari con un sorriso e non con una risata da stolto, quella appartiene ai veri diversamente abili”.
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