Covid, il Nyt incolpa Wuhan: il virus nacque al biolab
Forse non era colpa del pangolino, il New York Times torna sulla pista dell’incidente: il Covid, o meglio il virus Sars-Cov-2 sarebbe “fuggito” dal laboratorio di Wuhan in Cina. Il quotidiano liberal americano abbandona, pertanto, l’ipotesi egemone, quasi una verità di fede, dello spillover, del “salto” del virus dagli animali all’uomo che si sarebbe verificato, secondo la vulgata al tempo delle restrizioni, all’interno dei wet market della città cinese.
Il Nyt ha riportato un lungo intervento di Alina Chan, biologa molecolare presso il Broad Institute del Mit e Harvard. Secondo la Chan, la teoria dello spillover è superata dai fatti che conosciamo. E smonta l’ipotesi del salto di specie in cinque punti. In particolare, Chan punta il dito sulla circostanza, non più ignorabile, per cui la pandemia è partita da Wuhan dove si trova il più importante laboratorio di ricerca sui virus del ceppo Sars. Ed è acclarato che il biolab di Wuhan lavorasse su campioni di virus prelevati dalle miniere dello Yunnan dove erano stati scoperti.
Il secondo punto investe la collaborazione, nel 2018, con EcoHearth Alliance, un ente scientifico americano (foraggiato con 80 milioni di dollari dalla Casa Bianca) per un progetto di ricerca detto Defuse per “progettare virus simili al Sars-Cov-2”.
Terzo punto: i livelli di sicurezza del biolab di Wuhan sarebbero stati ben al di sotto degli standard minimi richiesti ai laboratori americani. La solita storia, dunque. Infine altre due circostanze: lo spillover non ha ottenuto elementi scientifici probanti e, infine, l’attacco (più politico) legato alla poca trasparenza da parte delle autorità cinesi che avrebbero “nascosto”, secondo Chan e Nyt, i primi dati sui primissimi contagi Covid al mercato di Wuhan.
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