Covid, lo scenario a settembre: il parere degli esperti
(Adnkronos) – L'estate agli sgoccioli, i primi rientri nelle grandi città con le attività commerciali e lavorative che riprendono a regime e anche i numeri Covid ne risentono. Ieri il bollettino Covid settimanale del ministero della Salute segnalava 11.606 casi dal 17 al 23 agosto, quasi il doppio della settimana precedente, con un aumento dei tamponi eseguiti passati da 91.402 a 126.215. Cosa ci dobbiamo aspettare a settembre? "Avremo un piccolo rialzo dei contagi ma niente di preoccupante". Così all'Adnkronos Salute Massimo Ciccozzi, responsabile dell'Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, commentando i dati Covid. "E' chiaro se aumentano i tamponi, fino ad oggi molto bassi, si scopre una situazione fisiologica della una curva epidemiologica, stabile e che registra non picchi ma la presenza costante del virus". Il consiglio per settembre? "Buon senso – risponde Ciccozzi – io se vado a trovare una persona fragile o anziana mi metto la mascherina" e nel caso ci si trovi in posti chiusi e affollati? "Io indosso la mascherina, non vedo nessun problema nel farlo. E' un suggerimento, nessun obbligo". Secondo Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, oggi "dobbiamo proteggere contro il Covid, che c'è, colpisce e colpirà in futuro, la parte più fragile degli italiani con il vaccino monovalente contro XBB. Questa fascia di popolazione deve essere la priorità insieme agli anziani. Per il resto, è ormai un virus come tanti altri che interessa poco dal punto di vista clinico e ospedaliero, infatti i casi gravi e i ricoveri sono pochi. Quindi, è chiaro che ci saranno dei contagi anche a settembre ma la priorità deve essere di dedicarci ai più fragili e agli anziani".
"C'è il rischio di una circolazione del virus nel momento di minima allerta, quando tutti ormai hanno messo da parte ogni tipo di misura di protezione, di cautela e di prudenza. Allora, pur dando per scontato che BA.2.86 e altre eventuali sottovarianti di Omicron ci trovano in una condizione molto più sicura e, dunque, affatto paragonabile a quella tristemente nota degli anni a cavallo tra il 2020 e il 2021, mi sento osserva Mauro Minelli, immunologo clinico della Fondazione Medicina Personalizzata,- di rinnovare l’invito ad un minimo di prudenziale attenzione soprattutto a chi sa di essere soggetto a rischio, recuperando le buone prassi anti-Covid che, se pur non più obbligatorie, restano pur sempre consigliabili. Non mi pare affatto sconveniente o penalizzante utilizzare, da parte di soggetti anziani, oncologici o immunocompromessi piuttosto che con terapia immunosoppressiva in corso, riutilizzare le mascherine, evitare contatti ravvicinati e dotarsi di detergenti e disinfettanti tascabili, almeno in situazioni di eccessivo affollamento o nei luoghi al chiuso". Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia, in un post su Facebook fa il punto. "Nessun allarme! Come sempre, grande attenzione e mai sottovalutare nulla ma, ripeto, nessun allarme. In settimana cambieremo gli indicatori di monitoraggio per adeguarli maggiormente alla osservazione degli effetti reali dell’infezione rispetto alla gravità della malattia ed all’impatto sugli ospedali". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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