Covid, i numeri smentiscono la “strategia” della Svezia
Covid, il caso Svezia – Mentre la Commissione di inchiesta parlamentare sulla gestione del Covid in Italia sta svolgendo i suoi lavori, credo sia opportuno rendere noti alcuni dati che, se adeguatamente conosciuti, potrebbero evitare inutili polemiche ed eventuali strumentalizzazioni di un fenomeno che è costato, dato OMS, quasi 15 milioni di morti a livello planetario. Quando scoppiò nel 2021 l’epidemia tutti i paesi del mondo adottarono misure di lockdown (confinamento e chiusure) per contenere il diffondersi dei contagi, in attesa che fosse trovato e distribuito un vaccino per combattere il nuovo virus.
In realtà tutti meno che uno, la Svezia, che decise di convivere con il virus teorizzando l’obiettivo di raggiungere la cosiddetta “immunità di gregge”, con le scuole per i minori di 16 anni aperte, così come i negozi, i ristoranti e i bar, a scapito soprattutto degli anziani con più di 69 anni, che a consuntivo sono stati in quel paese l’89 per cento dei deceduti. Inoltre non è stato imposto l’uso della mascherina e c’è chi addirittura teorizzò che la perdita degli anziani non era poi così grave, essendo limitata la loro aspettativa futura di vita.
Molti di quelli che si sono interessati al caso svedese lo hanno ritenuto comunque un esperimento positivo, se messo a confronto con la mortalità registrata in altri paesi europei, Italia in primis, senza però tener conto di fattori importanti come l’età media, per esempio di 41 anni in Svezia e di 48,4 in Italia.
Per fare viceversa un confronto corretto bisogna invece prendere in considerazione paesi che nelle stesse aree geografiche e condizioni simili di territorio e popolazione, hanno fatto scelte diverse, come per esempio in Scandinavia la Svezia, Norvegia, Danimarca e Finlandia.
Mentre la Svezia infatti, come abbiamo visto, inseguiva l’immunità di gregge, gli altri tre paesi si sono allineati al resto del mondo, e i risultati sono quelli illustrati dettagliatamente nella tabella in pagina, che dimostra chi ha fatto scelte sbagliate e chi quelle giuste.
Per venire all’Italia, nel nostro paese ci sono stati 746 mila morti nel 2020, centomila in più rispetto all’anno precedente, calati di 40 mila nel 2021, e progressivamente ridotti nel 2024 a 657 mila, molto vicino ai 647 mila registrati nel 2019, prima dello scoppio dell’epidemia (come mostrato nella tabella).
Visto quanto successo in Scandinavia non oso pensare quanti sarebbero stati i morti in più nel nostro paese se invece di ricorrere alle mascherine, alle chiusure e poi alle vaccinazioni, si fosse seguita la strada svedese.
È giusto pertanto che la Commissione parlamentare metta in luce eventuali errori, omissioni o speculazioni avvenute nel nostro paese, ma senza rimettere in discussione fatti, non opinioni, che dimostrano che l’Italia ha fatto bene a comportarsi come tutti gli altri paesi del mondo.
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