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Cortina a settembre, paradiso dei sensi

di Nicola Santini -


Cortina d’Ampezzo, la perla delle Dolomiti, in settembre torna ad essere una signora. Ma cos’è Cortina, se non una bellezza che sa farsi desiderare nel momento in cui la folla estiva dei vacanzieri milanesi e romani danarosi in preda allo show off da Instagram mania, il cosiddetto “generone”, finalmente torna a casa sua, lasciando le sue strade eleganti e le sue piazze di pietra alla loro pace originaria? Siamo in settembre, il momento perfetto per chi sa apprezzare l’autenticità e la quiete e per poggiare, finalmente, la valigia sul letto. È qui, tra le guglie di roccia dolomitica che Cortina mostra la sua vera anima, lontano dai clamori della massa e delle code sugli impianti di risalita. In settembre, Cortina d’Ampezzo è un quadro impressionista che solo i più attenti sanno leggere. Le giornate iniziano ad accorciarsi e il sole, con la sua luce dorata e calda, accarezza le cime delle montagne come un pittore romantico. Gli alberi si vestono di tonalità cangianti: dal verde smeraldo, passano all’ocra e poi al rosso rubino, creando un contrasto sublime con il cielo terso e il bianco ancora presente su qualche cima più alta. Ogni sentiero, ogni passo lungo le strade di montagna, diventa un’ode alla natura e al tempo che passa. Cortina si svuota della frenesia estiva e si riempie di silenzi pieni, di quelli che ti parlano all’anima, e che solo pochi sanno ascoltare. Ed è proprio in questi momenti che il visitatore raffinato, quello che sa cosa significa vivere davvero, può farsi sedurre. Il panorama si apre, ma non è più una visione sfuggente, come quella che offre il trambusto estivo; ora è una carezza, un abbraccio della natura che ti invita a fermarti, a contemplare. È qui che Cortina, con la sua bellezza tanto selvaggia quanto sofisticata, rivela il suo volto più autentico, lontano dai riflettori. E per chi sa apprezzare i piaceri della tavola, Cortina a settembre diventa una scoperta gastronomica. Le soste gourmet durante le passeggiate tra i boschi e lungo i torrenti che scivolano giù dalle montagne sono un rituale che va celebrato. Rifugi alpini che offrono piatti di selvaggina, funghi porcini appena colti, polenta fumante e formaggi locali dal sapore inconfondibile. Ogni boccone è un trionfo dei sensi, un modo per connettersi alla terra e alla tradizione. E poi ci sono gli spaghetti alle cipolle. Come si mangiano qui, non esistono altrove. Non c’è fretta, non c’è bisogno di correre: qui il tempo si dilata, si espande come una nota di un concerto che riecheggia tra le montagne. A Cortina, in settembre, non si corre: si passeggia. Non si affollano le piste da sci, ma si scoprono i sentieri meno battuti. Si vive l’autunno come un prologo alla grande stagione invernale, ma senza la febbrile attesa della neve. È un tempo sospeso, in cui la natura invita all’introspezione e alla calma, un vero lusso per chi sa godere del bello in tutte le sue forme. In settembre, Cortina d’Ampezzo mi piace perché è un segreto ben custodito, un invito a chi cerca la bellezza autentica, lontano dai circuiti del turismo di massa da godere a telefoni spenti e cuore acceso. È un rifugio dell’anima, un luogo dove la montagna si esprime in tutta la sua maestosità e il tempo scorre al ritmo del cuore. Una seduzione lenta, ma inevitabile, per chi sa ascoltare.


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