Corte Costituzionale, Mattarella “invita” a eleggere il 15esimo giudice
Il Presidente della Repubblica bacchetta il Parlamento per il ritardo nell’elezione del giudice della Consulta. Sergio Mattarella lo ha puntualizzato ieri durante la cerimonia di consegna del “Ventaglio” da parte dell’Associazione stampa parlamentare. “Se proprio vuole uno spunto di attualità”, ha detto l’inquilino del Quirinale rispondendo a una delle domande, “non glielo nego. Riguarda la lunga attesa della Corte Costituzionale per il suo quindicesimo giudice. Si tratta di un vulnus alla Costituzione compiuto dal Parlamento, proprio l’istituzione che la Costituzione considera al centro della vita della nostra democrazia. Non so come lo si vorrà chiamare: monito, esortazione, suggerimento, invito. Ecco, invito, con garbo ma con determinazione, a eleggere subito questo giudice”, ha sottolineato Mattarella. “Ricordo che ogni nomina di giudice della Corte costituzionale”, ha proseguito il Capo dello Stato, “anche quando se ne devono scegliere diversi contemporaneamente, non fa parte di un gruppo di persone da eleggere, ma consiste, doverosamente, in una scelta individuale, di una singola persona meritevole per cultura giuridica, esperienza, stima e prestigio di assumere quell’ufficio così rilevante”. D’altronde ormai sono passati oltre sette mesi da quando, l’11 novembre 2023, è scaduto il mandato di nove anni della giudice Silvana Sciarra, componente della Consulta eletta dal Parlamento a novembre del 2014 e diventata poi presidente della stessa Corte Costituzionale a novembre 2022. Sciarra è rimasta ai vertici della Consulta per un anno e poi il suo mandato è terminato. In quel momento il ruolo di presidente è stato assunto dal professor Augusto Barbera ma i parlamentari avrebbero dovuto eleggere in tempi rapidi un nuovo membro. La legge infatti, prevede che i membri della Consulta siano sostituiti entro un mese, per evitare che possa essere pregiudicato il lavoro della Corte. Invece il posto del 15esimo giudice è ancora vacante perché, nonostante il Parlamento si sia riunito in seduta comune già cinque volte per decretare un sostituto, non è riuscito nell’impresa: molti erano assenti e nell’urna hanno prevalso le schede bianche, tanto che le sedute si sono sempre concluse con la fumata nera. Il risultato è che la Corte Costituzionale sta lavorando con un giudice in meno e, se il “vulnus” non verrà colmato, la Consulta rischia di ridursi a 13 membri, visto che il mandato di Barbera è in scadenza a dicembre. Un pericolo che verrà scongiurato, perché è certo che l’invito del Capo dello Stato porterà a superare in tempi rapidi lo stallo.
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