Coppa Davis, Sinner e Berrettini portano l’Italia in semifinale
L’Italia continua a inseguire il sogno di un bis in Coppa Davis dopo aver superato l’Argentina nei quarti di finale. Ora gli azzurri si preparano ad affrontare l’Australia, in una semifinale che rievoca la finale dello scorso anno. La qualificazione è stata decisa dal doppio, dove Jannik Sinner e Matteo Berrettini, coppia inedita e priva di esperienza insieme, hanno superato i più rodati Maximo Gonzalez e Andres Molteni. Gli argentini, semifinalisti in tre tornei dello Slam nel 2023, hanno lottato, ma gli azzurri hanno avuto la meglio per 6-4, 7-5. Berrettini, apparso particolarmente brillante sugli scambi veloci, ha dichiarato: “Ho lavorato tutto l’anno per essere qui, questo è solo il primo passo”. Anche Sinner ha espresso la sua soddisfazione, sottolineando come anche l’intesa tra i due fuori dal campo sia tra le variabili che hanno influito su questo primo successo della coppia ‘esordiente’.
La scelta di capitan Filippo Volandri, che ha preferito Sinner e Berrettini a due specialisti come Bolelli e Vavassori, è stata premiata. “È stata una decisione difficile, ma il lavoro di tutti è stato straordinario”, ha spiegato Volandri.
Il cammino italiano nei quarti di Coppa Davis era iniziato in salita con la sconfitta di Lorenzo Musetti contro Francisco Cerundolo, che ha dominato l’azzurro con un netto 6-4, 6-1. Musetti, visibilmente deluso, ha ammesso di non essere mai entrato in partita: “Mi è mancato un po’ tutto, è stata una giornata di mer…”, ha dichiarato. Tuttavia, l’Italia ha ritrovato slancio grazie a uno straordinario Jannik Sinner, che ha schiacciato Sebastian Baez con un perentorio 6-2, 6-1. Il n. 1 del mondo ha imposto un ritmo insostenibile, tirando colpi profondi e precisi che hanno annichilito l’avversario. Il dominio di Sinner è stato totale, e i tifosi italiani sugli spalti si sono esaltati, intonando cori in suo onore.
Adesso nel mirino c’è la semifinale ma l’Italia è pronta a sfidare un’Australia, che è bene ricordarlo, è sempre ostica, ma alla portata.
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