A Baku la conferenza delle beffe, la Cop29 si apre nello scetticismo
Al via la Cop29 di Baku e la sensazione è che stavolta la montagna di scartoffie Onu non partorirà nemmeno il topolino. In Azerbaigian la conferenza sul clima delle Nazioni Unite parte in salita. I delegati che parteciperanno a vario titolo ai lavori della Cop29 sono 51mila. Un numero che pare importante ma che risulta persino inferiore a quello degli accreditati a Dubai, l’anno passato. Mantenendo però una tradizione a dir poco discussa, anche quest’anno la conferenza si terrà in un Paese produttore di petrolio e gas naturale. Per di più, in Azerbaigian, c’è maretta perché al governo locale gli ambientalisti non piacciono granché e alcuni attivisti sarebbero stati arrestati. Cosa che ha fatto insorgere le Ong. Ma ben altre preoccupazioni affollano i pensieri dell’Un Climate. Il successo della conferenza, infatti, non è assicurato. Anzi, sembra più facile azzardarne il fallimento. Ma il capro, anzi il “caprone”, espiatorio c’è già. Ed è Donald Trump. Dicono, sussurrano che la sua elezione alla Casa Bianca rende tutto più difficile. Rende al limite dell’impossibile ragionare di un piano per sostenere la transizione nei Paesi poveri e difenderli dai danni del cambiamento climatico. Trump, da parte sua, avrebbe ventilato l’ipotesi di svincolare gli Stati Uniti dall’accordo sul clima di Parigi firmato nell’ormai lontano 2015. Non nutre chissà che speranze nemmeno il consigliere per le questioni ambientali del segretario generale Onu Antonio Guterres. Jeffrey Sachs, intervistato da Repubblica, ha parlato apertamente di rassegnazione, prima ancora che i lavori della Cop29 abbiano avuto nemmeno inizio: “Siamo in un momento di sospensione. Né è il caso di contare su alcuna ambasciata convincente che Biden, tutto sommato ancora presidente, possa trasmettere in materia o tantomeno far passare in fretta al Congresso”.
Del resto, ha affermato Sachs, non è che sarebbe andata chissà quanto meglio se a vincere fossero stati i democratici dal momento che “perfino Kamala Harris pur di conquistare la Pennsylvania aveva ceduto sul liberi tutti per le trivellazioni”.
Torna alle notizie in home