Politica

Controlli sui telefonini, impronte digitali, permessi rapidi, espulsioni: cosa cambia con il decreto Flussi

di Rita Cavallaro -


Ok del Cdm al Decreto Flussi, ecco cosa cambia: più sicurezza sul fronte migranti

Il Consiglio dei ministri approva il nuovo decreto Flussi. E scrive le nuove norme per regolare l’immigrazione in Italia, la protezione internazionale, la tutela dei lavoratori stranieri e per combattere il fenomeno del caporalato. Il testo introduce una serie di provvedimenti che vanno dall’obbligo di fornire le impronte digitali per gli stranieri che chiedono il visto nazionale fino alle giornate del click day. E si pone diversi obiettivi, soprattutto quello di “rendere più semplici le normative sui flussi migratori e dare regole certe aggirabili con maggiore difficoltà”, ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.
Entrando nel dettaglio, una delle novità più importanti è quella che riguarda l’obbligo, per gli stranieri che chiedono il visto nel nostro Paese, di fornire le impronte digitali. Una circostanza che oggi è prevista soltanto per i visti Schengen. Ci sono anche l’eliminazione dell’obbligo per i consolati di dare preavviso formale del rigetto della domanda di visto, l’obbligo di verifiche preventive al rilascio del nullaosta o, qualora sia già stato rilasciato, prima del rilascio del visto. Il provvedimento riguarda i cittadini di Bangladesh, Pakistan e Sri Lanka, paesi dove le irregolarità sono molto frequenti, che comunque non escono dal decreto Flussi, ma vengono posti in una sorta di “quarantena” burocratica in relazione al rilascio di visti di lavoro, che saranno sospesi per consentire all’Italia di effettuare le verifiche dei singoli casi. La sempre crescente richiesta di badanti è stato uno dei punti centrali che il Consiglio dei Ministri ha inserito all’interno del dl, che, infatti, prevede diecimila ingressi in aggiunta a quelli già stabiliti per gli assistenti agli invalidi o agli anziani. Si potranno ottenere soltanto tramite agenzie per il lavoro e mediante un nullaosta rilasciato dopo i controlli preventivi effettuati in Italia. La norma, dunque, taglia fuori la fattispecie del “silenzio assenso”.

Ma non solo. Le giornate click day previste dal decreto Flussi saranno più di una: ciò per consentire una gestione meno caotica e meno impegnativa per i sistemi informatici. Il sottosegretario Mantovano ha sottolineato che “è un po’ difficile passare da una automobile scassata a una Maserati, ci vogliono dei passaggi intermedi. Il nostro obiettivo è di abolire il click day, poiché oggi è impossibile, ci arriveremo attraverso una transizione”. In materia di soccorso in mare, viene introdotto l’obbligo per gli aerei delle Ong di segnalare immediatamente eventuali situazioni di pericolo, o incidenti a largo delle coste, all’autorità marittima italiana. Anche la telefonia cellulare è stata presa in considerazione. È prevista la possibilità di ispezionare i telefonini dei richiedenti asilo, al fine di ricostruirne l’identità e la nazionalità quanto si entra in Italia. Sul criterio con il quale verrà regolato l’esame dei dati dei cellulari, Mantovano ha spiegato che “la visione del telefono cellulare ha un unico scopo: garantire l’identificazione del migrante o al minimo la provenienza geografica e i dati cui si avrà accesso, sono solo quelli finalizzati all’identificazione o alla conoscenza della provenienza, con divieto, contenuto nella nuova norma, di accesso alla corrispondenza e a qualsiasi altra forma di comunicazione”. Inoltre i lavoratori stagionali giunti al termine del loro contratto avranno l’opportunità di non ricevere un provvedimento di espulsione, bensì avranno a disposizione un tempo cuscinetto di 60 giorni, senza necessità di un nuovo permesso, per trovare un altro lavoro e la possibilità di convertire il contratto di lavoro stagionale in contratto a tempo determinato o indeterminato e, soprattutto, senza incidere sulle quote.

Fondamentale, in ultimo, l’introduzione di “un permesso di soggiorno speciale per le vittime di sfruttamento”, ha annunciato il ministro del Lavoro, Marina Calderone. Ma anche “per le vittime di caporalato che denunciano”. Ma “niente sanatorie per evitare l’effetto richiamo”, ha infine concluso Mantovano. Insomma, i furbetti sono avvertiti.


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