Politica

Covid, il tribunale stanga la Commissione: “Poca trasparenza sui contratti dei vaccini”. La Lega: “Ursula deve pagare”

di Giovanni Vasso -

URSULA VON DER LEYEN


La Commissione non avrebbe dovuto mantenere il riserbo sui contratti per i vaccini e adesso arriva la stangata da parte del Tribunale di primo grado in seno alla Corte europea di Giustizia. Le sentenze hanno annullato la decisione della Commissione presieduta da Ursula von der Leyen che aveva ritenuto di “oscurare” alcune parti del contratto sottoscritto al tempo della pandemia Covid con le case farmaceutiche. In particolare è stato deplorato l’omissis inserito sulle clausole che esoneravano i produttori limitandone la responsabilità in caso di difettosità dei vaccini. Nel mirino, inoltre, anche la mancata divulgazione dei dati personali della squadra che ha condotto le trattative per l’acquisto dei vaccini da parte della Ue. Un affare da 2,7 miliardi di euro.

Da Lussemburgo, la notizia delle sentenze della magistratura Ue sono subito rimbalzate a Bruxelles. Dove l’esecutivo ha dichiarato di riservarsi “di esplorare le opzioni legali a sua disposizione”. E ha quindi difeso il suo operato asserendo di aver utilizzato “equilibrio” per tentare di trovare una quadra tra i valori in gioco. Insomma, una notizia del genere ha un effetto importante e non poteva arrivare in un momento peggiore, per Ursula von der Leyen che si gioca il mandato bis alla guida dell’esecutivo europeo.

Intanto von der Leyen deve difendersi dagli attacchi, politici, che arrivano dall’opposizione dei Patrioti. Il capodelegazione leghista a Strasburgo, Paolo Borchia, tuona parole di fuoco: “ Ursula von der Leyen dia finalmente risposte e paghi per le irregolarità emerse sul cosiddetto Pfizergate. Oggi, secondo il Tribunale Ue, i contratti sottoscritti dalla Commissione europea per l’acquisto di vaccini contro il Covid-19 contengono delle anomalie: i giudici europei hanno, infatti, annullato le decisioni di Bruxelles di mantenere il segreto su diverse sezioni degli accordi con le case farmaceutiche. ‘Clausole su indennizzi e nomi dei negoziatori vanno resi pubblici’. Ma non è tutto: “Smascherate dunque molte delle ambiguità legate a una questione delicatissima e importante sulla quale, come Lega, da tempo chiediamo chiarimenti. Trasparenza e integrità devono essere valori imprescindibili delle istituzioni, con la sentenza di oggi si delinea con chiarezza che ci avevamo visto lungo, nel sollevare dubbi sulla vicenda. La presidente von der Leyen e coloro i quali hanno partecipato a questa trattativa, sono chiamati a rispondere delle proprie azioni senza alcuna remissione e dare conto di cosa hanno nascosto ai cittadini europei”.


Torna alle notizie in home