Politica

Conte prova a resistere al tiro al piccione

di Giuseppe Ariola -


Basteranno gli endorsement dei capigruppo alle Camere, della presidente della Regione Sardegna e dei vari parlamentari in cerca della revoca alla regola dei due mandati per far trionfare Giuseppe Conte nella disputa con Beppe Grillo? Il comico genovese ha lanciato diverse bordate all’attuale leader del Movimento 5 Stelle dopo il tonfo alle elezioni europee che hanno fatto scendere il partito sotto la doppia cifra. Una sorta di tiro al piccione al quale si è immediatamente associato anche Davide Casaleggio, figlio dello scomparso co-fondatore del movimento. E più sono i sassi lanciati, più il piccione prova a schivarli tirando dritto su una strategia perfettamente opposta a quella chiesta da Grillo. Alla richiesta di un “ritorno alle origini” che collochi nuovamente i pentastellati al di fuori degli schieramenti, il piccione Conte ha risposto rinsaldando l’asse con il Pd, arrivando addirittura sfilarsi la cravatta per qualche minuto, dopo che lui stesso lo aveva rotto immaginando – erroneamente – di potersi imporre in quello che ama definire il “campo progressista” proprio alle elezioni europee nel confronto con il Pd dell’insipida Elly Schlein. Risultati alla mano, al piccione è andata male ed iniziata la sassaiola. Prima ancora delle staffilate lanciate nel corso dei suoi spettacoli o da quello che un tempo era il celebre ‘blog’, all’indomani dell’esito elettorale, Grillo si è presentato riservatamente a Roma dove ha incontrato Conte. Non è addirittura neanche chiaro se l’ex presidente del Consiglio fosse al corrente dell’arrivo del comico nella Capitale (nessun faccia a faccia era segnato in agenda), ma una volta convocato si è messo sugli attenti e ha portato la pochette (e le piume) alla corte di Grillo. Visto quanto accaduto nei giorni a seguire, l’incontro non deve essere andato troppo bene, tanto che anche un altro nome celebre del Movimento 5 Stelle, Virginia Raggi, ha iniziato a mettere in discussione il ruolo e la linea politica di Conte per poi chiudersi in un silenzio che appare tutt’altro che rassicurante e che anzi lascia presagire un secondo atto nella lotta a quei rumorosi “pifferai” contro i quali si è scagliato Beppe Grillo in uno dei suoi post. Ma Conte prova a resistere con il suo stormo di seguaci favorevoli agli ammiccamenti a sinistra nel tentativo di non lasciarci le penne.


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