Conte e la piazza: “Più Europa? Ma questa è quella delle armi…”
Le divisioni nel campo largo finiscono, anzi continuano, in piazza: Giuseppe Conte glissa e accusa chi è sceso in piazza, sabato scorso, per chiedere più Europa. “Io rispetto chi è andato in piazza per rivendicare un’Europa che non abbraccia un’economia di guerra, rispetto chi lo ha fatto in buona fede per dire no a questo piano di riarmo”, ha detto ai cronisti che lo aspettavano davanti la sede romana del M5s. Il leader pentastellato, che pure ribadisce di non aver “nessun commento” da fare sulla “piazza di sabato”, non perde l’occasione di rimarcare la differenza con centristi e Pd: “Però è chiaro che andare in piazza per dire vogliamo più Europa quando quest’Europa adesso è quella dell’economia di guerra, degli 800 miliardi…”. E dunque sentenzia: “Questo è il momento delle scelte chiare, del coraggio, della determinazione, ritrovarci tutti insieme a spiegare quale direzione vogliamo e il nostro indirizzo è quello di contrastare assolutamente questo piano di riarmo”.
Le posizioni di Giuseppe Conte si fanno sempre più distanti dalla celebrazione a prescindere di Bruxelles. In altri tempi si sarebbe detto che il M5s abbia (ri)preso la china dell’euroscetticismo: “In questo momento ho incontrato una folta di delegazione di agricoltori e pescatori – ha affermato il leader M5s – , non ce la fanno più, le nostre aziende agricole, i pescatori dismettono le loro attività, non hanno soldi e sovvenzioni sufficienti per i costi produttivi, carburanti ed energia, per le emergenze climatiche, hanno difficoltà su tutti i fronti e noi che facciamo? Buttiamo 800 miliardi per un piano di riarmo? Per riarmare la Germania? E noi come ci riarmeremo? Trenta miliardi saranno soldi buttati per quanto ci riguarda, con la sanità al collasso e tantissimi cittadini che rinunciano alle cure, che non riescano a pagare le bollette? È una follia collettiva o no? O sono solo io che ragiono con buon senso?”. Infine una risposta è arrivata anche all’ex segretario dem Nicola Zingaretti, oggi capodelegazione Pd al Parlamento europeo, che aveva bollato come un errore la mancata partecipazione di Conte e dei suoi alla manifestazione di sabato scorso: “Lascio la libertà a chiunque di esprimere le proprie opinioni senza fare polemica. Io credo che in questo momento cruciale per la storia dell’Italia e dell’Europa occorrano visione e coraggio. Ambiguità e incertezze ci fanno male. In questo momento l’Europa è quella di von der Leyen e Meloni che mettono sul piatto 800 miliardi per le armi”. Insomma, la piazza o meglio il Pd e Conte continuano a dividersi.
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