Attualità

Conte al corteo di Genova, grida e fumogeni contro di lui: Vai via!

di Angelo Vitale -


Un corteo, una manifestazione promossa e organizzata molto tempo prima del via dell’inchiesta giudiziaria che ha travolto la Regione Liguria e il governatore Giovanni Toti, per la quale i comitati cittadini in essa impegnati avevano chiarito espressamente come non fosse stata ideata per chiedere le dimissioni di Toti. Questo, l’antefatto di una giornata che si sta rivelando assai problematica per Giuseppe Conte, dopo la decisione di parteciparvi.

Il percorso del corteo è partito dalla stazione Marittima, attraverso via Balbi, le “gallerie”, fino a Corvetto, via XII Ottobre e via XX Settembre, per poi arrivare a piazza De Ferrari. Una manifestazione, si è detto, ove gli organizzatori avevano specificato che non puntava a chiedere le dimissioni di Toti, dissociandosi da qualsiasi tentativo di strumentalizzazione politica e mediatica.

Strettamente “tecniche e locali”, infatti, le argomentazioni a supporto del corteo: la preoccupazione per la privatizzazione della sanità pubblica nella regione, il rigassificatore di Savona, lo skymetro (un progetto di trasporto pubblico criticato); la nuova diga di Genova, la gestione delle tariffe del parco delle Cinque Terre, il dislocamento dei depositi chimici.

Poi, l’arrivo di Giuseppe Conte in coda al corteo, subito “salutato” da polemiche, da parte di chi gli gridava “Vergogna!” e un giovane più netto (“Vai a fare propaganda da un’altra parte”), mentre il presidente dei 5Stelle veniva circondato da giornalisti e li rassicurava (“State tranquilli, dopo parlerò a tutti”).

La polemica con lui, innanzitutto per un suo post sui social in cui non menzionava i promotori né i contenuti della manifestazione. Di seguito, la contestazione più dura: “Fuori Conte dal corteo, vai pure con Salvini che ha rovinato la città, vai con Bucci, Rixi e Toti, vai pure pezzo di m…”, la frase che un manifestante gli ha rivolto. Parole accompagnate da un paio di fumogeni e dal coro “fuori Conte dal corteo” ripetuto da un paio di decine di ragazzi in coda alla manifestazione che attraversa il capoluogo ligure. A questo punto, la distanza – anche fisica – tra i manifestanti e Conte si è ampliata.

Una posizione, quella di Conte, contrastata politicamente anche da Raffaella Paita di Italia Viva: “Sono sempre stata politicamente contro Giovanni Toti, mi sono sempre candidata in alternativa a lui. Promuovere manifestazioni con il solo fine di fermare le grandi opere a Genova è però un atto gravissimo”.

“Chiedere di cancellare i progetti delle grandi opere che servono alla città è un atto irresponsabile –aggiunge-: Genova e la Liguria aspettano ormai da troppo tempo interventi indispensabili. Anche in questo caso Giuseppe Conte da vero sciacallo vorrebbe rubare il futuro di Genova per ottenere una manciata di voti in più alle prossime elezioni. Il populismo e la demagogia hanno già fatto troppi danni, è l’ora di dire basta. Noi siamo per una verifica puntuale sulla correttezza delle procedure e eventualmente nel loro adeguamento ma non per paralizzare una regione”.


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