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Condanna a tre anni per Amanda Knox: calunniò Lumumba

di Giorgio Brescia -


Dopo 18 anni dal delitto, ancora in primo piano Amanda Knox che fu indagata per l’omicidio di Meredith Kercher, avvenuto a Perugia la sera del primo giorno di novembre del 2007. Stavolta la Cassazione ha confermato la condanna a tre anni nei suoi confronti, imputata per calunnia ai danni di Patrick Lumumba. Al termine della Camera di consiglio durata quasi quattro ore i supremi giudici della prima sezione penale hanno rigettato il ricorso presentato dalla difesa della cittadina americana, che ha già scontato quasi quattro anni in carcere prima di essere definitivamente assolta insieme a Raffaele Sollecito per l’omicidio di Meredith.

Secondo l’accusa Amanda avrebbe incolpato Lumumba, pur sapendolo innocente, dell’omicidio. Con la decisione di oggi la Suprema Corte ha confermato la sentenza di condanna emessa lo scorso giugno dalla Corte d’assise d’Appello di Firenze. Il processo era stato celebrato dopo che la Cassazione aveva accolto il ricorso presentato dalla difesa di Knox contro la condanna sulla base di una pronuncia della Corte europea per i diritti dell’uomo che ha ritenuto violato il suo diritto di difesa durante l’interrogatorio in questura nel corso del quale accusò del delitto Lumumba.

Amanda chiamò in causa l’allora suo datore di lavoro e lo fece più volte in un memoriale scritto il 6 novembre 2007. Lumumba rimase in carcere per 14 giorni e poi venne scagionato: non furono mai trovate sue tracce nella casa del delitto e la testimonianza di un professore svizzero confermò che la sera dell’omicidio lui era a lavoro nel suo pub, dove Amanda faceva la cameriera.

Soddisfatto Lumumba: “perché Amanda ha sbagliato e questa condanna la deve accompagnare per il resto della vita. Saluto con grande onore la giustizia italiana”.

Quasi incredula la difesa della cittadina americana: “È una sentenza totalmente inaspettata per noi e ingiusta per Amanda, siamo increduli. Leggeremo le motivazioni”. Così l’avvocato Luca Luparia Donati, difensore insieme con l’avvocato Carlo Dalla Vedova di Amanda Knox commentando la decisione della Cassazione.


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