Attualità

Competenze sui migranti alle Corti d’Appello, il no del Csm alla legge

di Giorgio Brescia -


Ancora un no al governo, ancora la magistratura in contrasto con l’azione dell’esecutivo sulla materia degli interventi sui flussi migratori, si allunga il confronto sui modi per affrontare la questione dei migranti: dal plenum del Csm un parere negativo, ma non vincolante, al trasferimento deciso dal governo per alcune competenze in materia di trattenimento dei migranti richiedenti asilo dai giudici delle Sezioni immigrazioni dei Tribunali alle Corti di Appello, un emendamento al decreto flussi migratori divenuto legge in Senato con 99 sì, 65 no, 1 astenuto. Il documento, che sarà trasmesso al ministro della Giustizia Carlo Nordio, è stato approvato a maggioranza con 4 voti contrari.

Nel parere, di cui è relatore il consigliere Roberto Fontana, si evidenziano criticità sull’emendamento approvato dalla maggioranza dopo che diverse sezioni specializzate dei tribunali avevano deciso di non convalidare i trattenimenti dei migranti trasferiti nei centri in Albania. “L’intervento legislativo prefigurato dall’emendamento di recente approvazione inciderebbe sul carattere unitario e inscindibile delle questioni attinenti al diritto d’asilo e delle relative procedure, operando una sorta di assimilazione tra le diverse ipotesi di trattenimento dei richiedenti asilo e le ipotesi di limitazione della libertà personale derivanti dall’accertamento giurisdizionale, in corso o definitivo, della commissione di reati da parte di cittadini comunitari o extracomunitari – si legge -. L’emendamento opera una scissione tra il giudice competente a giudicare nel merito i provvedimenti relativi al riconoscimento del diritto di asilo (le Sezioni specializzate) e il giudice competente a giudicare sulla legittimità dei trattenimenti disposti nell’ambito delle medesime procedure di riconoscimento di tale diritto. Frustra, poi, l’esigenza di specializzazione dei giudici chiamati a pronunciarsi sulla legittimità di detti trattenimenti”. Ciò, per ribadire la specificità del ruolo delle Sezioni immigrazioni fin qui competenti.

“Si tratta di un significativo cambio di prospettiva – afferma il Csm – , che appare difficilmente comprensibile in presenza di un quadro ordinamentale e processuale che non solleva criticità, che ha sin qui dimostrato di poter offrire risposte adeguate alle esigenze di celerità proprie delle procedure e che determinerà la necessità di ripensare il funzionamento delle Sezioni (presumibilmente) penali delle Corti d’Appello, imponendo anche urgenti adeguamenti tabellari. In conclusione – si legge nel documento approvato a maggioranza dal plenum del Csm – l’emendamento approvato dalla Commissione Affari Costituzionali incrina il consolidato assetto giurisdizionale in tema di convalida dei trattenimenti, sin qui imperniato – per evidenti ragioni di coerenza sistematica (attinenza del trattenimento disposto dal questore con la procedura di accertamento della fondatezza della richiesta di asilo) e di salvaguardia delle esigenze di specializzazione affermate dal Consiglio Superiore della Magistratura e dallo stesso legislatore – sull’attribuzione della relativa competenza alle Sezioni specializzate in materia di immigrazione”.


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