Commando in gioielleria: colpo da 200mila euro a Marcon (Venezia)
(FRAME DA VIDEO) Carabinieri entrano al Valecenter armati per perlustrare i negozi e lintera area, subito dopo la fuga dei rapinatori, Marcon, 07 febbraio 2024. Rapinata la gioielleria Gioielli di Valenza da 4-5 uomini armati di mitra con passamontagna che hanno preso anche in ostaggio una dipendente del negozio. ANSA
Commando alla gioielleria: armati di kalashnikov ripuliscono il negozio di preziosi al centro commerciale Valecenter di Marcon a Venezia. Un colpo da film quello registratosi ieri sera, ma la paura per le commesse della gioielleria, catapultate loro malgrado in una scena da thriller quando non aspettavano altro che l’orario di chiusura, è stata vera, verissima. Il bottino è ingente: supererebbe i 200mila euro. Adesso le forze dell’ordine danno la caccia al commando della gioielleria. E il governatore del Veneto, Luca Zaia, parla di “terrore” e promette di fare terra bruciata attorno ai rapinatori. In un post su facebook, il presidente della Regione Veneto ha ricostruito l’accaduto: “Terrore al centro commerciale Valecenter alle 19 di questa sera (ieri ndr). Un commando di 4 o 6 banditi armati di kalahsnikov e fucili a pompa, a volto coperto, è entrato in uno dei tanti negozi della galleria dello shopping, il negozio Gioielli di Valenza”. La dinamica del colpo: “A quel punto uno dei rapinatori ha preso in ostaggio la commessa facendosi scudo con lei all’ingresso della gioielleria, mentre i complici razziavano il negozio, spaccavano le vetrine, aprivano i cassetti e gli armadietti”. “I rapinatori in pochissimi istanti”, ha raccontato Zaia ai suoi followers su Fb “hanno messo a segno il colpo, il cui bottino non è ancora stato quantificato, ma anche potrebbe aggirarsi attorno ai 200 mila euro, e poi sono fuggiti portandosi dietro la donna, che hanno liberato quasi subito”. Il terrore ha contagiato tutto il centro commerciale. Riferisce Zaia: “I clienti che si trovavano in galleria sono fuggiti, i commessi hanno chiuso i negozi, abbassato le serrande, si sono nascosti dentro in preda al panico assieme a chi era con loro. Da una prima ricostruzione sembra che i malviventi siano fuggiti con una macchina che poi hanno abbandonato a 300 metri. Sarebbero poi scappati con un altro mezzo, dove hanno caricato il bottino, ed è probabile che li attendessero i complici”.
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