Com’è fatto il Titan: il mini sommergibile della OceanGate
Il Titan, il mini-sommergibile della OceanGate partito alla volta del relitto del Titanic la scorsa domenica, è ancora dato per disperso. A bordo ci sono cinque persone e secondo le indicazioni della Guardia Costiera si troverebbe nelle vicinanze del relitto del transatlantico affondato nel 1912.
Ma che cos’è il Titan, e com’è fatto? Si tratta di un piccolo sommergibile di 10.432 chili con equipaggio di classe Cyclops, progettato per ospitare 5 persone – quelle che ci sono a bordo – e per raggiungere i 4mila metri di profondità. Il natante è grande 670cm x 280cm x 250cm, ed è costruito in fibra di carbonio e titanio. Una struttura leggera, facile da manovrare, che raggiunge la velocità di tre nodi grazie a quattro propulsori elettrici Innerspace 1002. Progettata per immersioni di breve durata, può essere utilizzata sia per uso turistico, sia per sopralluoghi e ispezioni negli abissi che per ricerche scientifiche in acque profonde.
Il Titan è un sommergibile con particolari funzionalità, che lo distinguono dal sottomarino. Un sommergibile ha bisogno di una nave madre per lanciarlo e, nel caso del Titan, la nave era la Polar Prince, un’ex rompighiaccio della Guardia Costiera canadese. Un sottomarino inoltre, può rimanere sott’acqua molto più a lungo, mentre i sommergibili hanno molte meno riserve di potenza (a dirlo è la stessa OceanGate, la società che gestisce la spedizione) e, difatti, l’immersione del Titan poteva avere una durata massima di 10-11 ore.
Il Titan, inaugurato nel 2021, è dotato inoltre di una illuminazione all’avanguardia e sistemi di navigazione sonar plus interni ed esterni oltre che attrezzature video e fotografiche 4K. All’interno ci sono apparecchiature per il monitoraggio, l’ispezione e la raccolta dati. Una delle componenti più innovative che si trovano a bordo, è il sistema di sicurezza basato sulla tecnologia Rtm (Real Time Hull Health Monitoring). Si tratta di un sistema di monitoraggio delle condizioni di salute del mezzo in tempo reale, che permette di tenere sotto controllo in ogni momento l’integrità del mezzo e calcolare i rischi di immersione. Non solo, il Real Time Hull Monitoring, in caso di complicazioni, fornisce un preavviso al pilota che è sufficiente ad interrompere la discesa del sommergibile e fare ritorno in superficie. Un’ulteriore misura di sicurezza – che però sembra non aver funzionato – è quella che prevede che, nel caso in cui l’imbarcazione non dovesse riemergere dopo 24 ore, i pesi che lo trattengono giù si dovrebbero sganciare automaticamente, permettendone la risalita.
Intanto, per i cinque a bordo, rimangono solo poche ore. Il Titan garantisce supporto vitale per un totale di 96 ore e per i turisti degli abissi rimane ossigeno fino alle 11 di domani mattina (alle 5, ora locale di Boston).
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