Clochard ucciso a Pomigliano d’Arco, gip convalida fermo dei 16enni
Il gip ha convalidato il fermo dei due sedicenni accusati di aver pestato a morte il clochard ghanese a Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli. Si tratta di due minorenni, uno del posto, l’altro originario della Romania ma da sempre residente nel Napoletano. Dovranno rispondere dell’accusa di omicidio volontario, con le aggravanti dei futili motivi e della crudeltà. I due indagati sono stati trasferiti nel carcere minorile di Nisida a Napoli. Dove restano a disposizione dell’autorità giudiziaria.
A tradire i due ragazzini sono state le fotografie pubblicate sui social. I carabinieri, infatti, hanno ricavato le immagini degli aggressori del clochard straniero da una telecamera installata nei pressi del supermercato dove l’uomo stava riposando. Il confronto tra i fotogrammi delle videocamere e le foto postate sui social dagli indagati ha finito per incastrarli, dando agli inquirenti strumenti per ravvisare, in loro due, i presunti colpevoli dell’uccisione di Friederick Akwasi Adofo. Inoltre, a corroborare le ipotesi investigative ci sarebbe anche il fatto che i ragazzi, sui social, avrebbero postato immagini di coltelli e manganelli.
La tragedia, senza senso né motivi plausibili, ha profondamente commosso la comunità di Pomigliano d’Arco. Che è scesa in piazza, nelle scorse ore, per commemorare Friederick. Una fiaccolata in memoria del “clochard gentile”, che aiutava i clienti del market in cambio di pochi spiccioli, che era arrivano in Italia su una delle tante carrette del mare. Solo per trovare povertà e, infine, la morte.
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