Politica

Cittadinanza ai minori stranieri, pronta la proposta di Forza Italia sullo ius scholae

di Giuseppe Ariola -


Forse i più non ci credevano, eppure presto la proposta di Forza Italia sullo ius scholae, la cittadinanza ai minori stranieri, sarà annunciata, per poi essere presentata agli alleati di governo e subito dopo depositata alla Camera. La questione del conferimento della cittadinanza ai figli degli immigrati, che ha animato il dibattito politico estivo nella maggioranza e che ha avuto quantomeno il merito di far svegliare l’opposizione da un letargo fuori stagione, non vuole essere quindi solamente un argomento balneare. Almeno per gli azzurri che, una volta scoperto il fianco, non possono più tirarsi indietro. Un’iniziativa parlamentare in tal senso è stata più volte annunciata da Antonio Tajani e ha trovato conferma anche nelle repliche degli esponenti di Forza Italia a chi accusava il partito di essersi reso protagonista di quella che voleva essere fatta apparire come poco più di una provocazione che non avrebbe avuto alcun seguito. In realtà, già da qualche settimana più di un deputato forzista aveva confermato che gli uffici dei gruppi parlamentari erano al lavoro per predisporre un progetto di legge, ma sulle tempistiche regnava una certa vaghezza, alimentando la sensazione che alla fine la questione sarebbe rimasta lettera morta. A quanto pare, invece, salvo eventuali limature dell’ultim’ora, il testo della proposta sarebbe ormai pronto e prevederebbe il riconoscimento della cittadinanza per quei minori stranieri che abbiano completato un ciclo di studio di 10 anni. Per quanto riguarda i tempi di presentazione della proposta non c’è alcuna certezza, ma alla Camera, nella programmazione trimestrale dei lavori, è già previsto l’esame di due proposte di legge sul medesimo tema presentate dall’opposizione. L’iter dovrebbe partire a novembre e la calendarizzazione dei testi, proprio su proposta delle opposizioni, dovrebbe quindi essere predisposta alla fine di ottobre. E, a quanto si apprende, entro questa deadline alle due proposte di legge già presentate si aggiungerà anche quella di Forza Italia. Anche perché, dopo aver lanciato il sasso gli azzurri non possono nascondere la mano, non possono, cioè, esclusivamente votare con il resto della maggioranza contro le proposte presentate dal Movimento 5 Stelle e da Azione. D’altro canto, gli alleati di governo di ius scholae e più in generale di una modifica alle attuali norme sulla cittadinanza non vogliono neanche sentir parlare. Non è uno dei punti presenti nel programma di governo, non c’è alcuna emergenza in materia e l’Italia è il Paese europeo che accoglie di più e che già riconosce il maggior numero di nuove cittadinanze, è il refrain sia di Fratelli d’Italia che della Lega. Eppure Forza Italia è decisa ad andare avanti, pur consapevole di non poter contare sul sostegno degli altri partiti di maggioranza. E qui la palla passa alle opposizioni che, paradossalmente, in questa partita saranno determinanti. Il progetto di legge sarà infatti assegnato in commissione Affari costituzionali dove i tre esponenti di Forza Italia, ci viene fatto notare ancora, sono determinanti per la tenuta della maggioranza. Senza il loro voto in questa commissione il governo va sotto. E qui la partita si complica ulteriormente, perché di certo gli azzurri, anche con la contrarietà del governo, non voteranno contro una loro stessa proposta sullo ius scholae che, qualora fosse sostenuta anche dall’opposizione, supererebbe il vaglio della commissione, prima di approdare in Aula. Ma il sostegno dei partiti di minoranza non è però scontato, anche alla luce delle forti differenze tra i provvedimenti sulla cittadinanza ai minori stranieri già presentati e quello annunciato da Forza Italia, su tutte il numero di anni scolastici necessari ad ottenerla (nel testo di Azione sono 5 a fronte dei 10 previsti in quello forzista). A complicare il quadro ci sarà poi lo spettro di una crisi di governo, qualora, come sembra già annunciato se Forza Italia andrà davvero fino in fondo, la maggioranza dovesse spaccarsi.


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