Città della Salute, Nursing Up: “reparti sotto pressione e criticità strutturali”
“Reparti in difficoltà, personale insufficiente e criticità nel garantire cure adeguate”. È il quadro allarmante tracciato da Claudio Delli Carri, segretario regionale di Nursing Up Piemonte, che denuncia una situazione ormai al limite all’interno della Città della Salute, la più grande azienda sanitaria ospedaliera universitaria del Piemonte.
Ecco le principali criticità secondo il sindacato degli infermieri: “Nei reparti di medicina generale, il tasso di occupazione dei posti letto supera il 100%, una condizione che rende difficoltosa la gestione dei pazienti e mette a rischio la qualità dell’assistenza. Il personale sanitario, con un’età media superiore ai 50 anni, lavora in condizioni sempre più critiche, tra turni massacranti e impossibilità di usufruire di ferie o di frequentare i corsi di formazione obbligatori. Il sovraccarico di lavoro colpisce in particolare infermieri e operatori socio-sanitari, spesso impegnati in un numero eccessivo di trasporti di pazienti che li sottrae alla presenza nei reparti”.
“A questo si aggiunge un dato preoccupante: circa il 40% del personale soffre di limitazioni fisiche dovute a sforzi prolungati nel tempo. Un problema che non solo incide sull’efficienza operativa, ma che evidenzia le conseguenze di un’organizzazione che continua a reggersi su carenze strutturali mai risolte.
«Il problema di Città della Salute non si esaurisce nella riduzione delle liste d’attesa-, sottolinea Delli Carri. – La priorità deve essere la qualità delle cure, ma per garantirla servono nuove assunzioni e una revisione dell’intero modello organizzativo».
Il Nursing up ricorda che dal 1° marzo 2025, il nuovo Commissario Schael sarà chiamato a individuare soluzioni concrete: «Ci auguriamo che venga finalmente avviata una riorganizzazione seria ed efficace, perché il sistema sanitario piemontese non può più reggere il peso di problemi cronici e irrisolti», conclude Delli Carri.
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