Cisgiordania, si aggrava il bilancio di sangue della strage di Jenin
E’ morta in ospedale, per le gravi ferite riportate, la quindicenne palestinese Sadeel Turkman, colpita alla testa durante il raid compiuto lunedì dalle Forze della difesa israeliana (Idf) e dagli agenti della polizia di frontiera nel campo di Jenin, nel nord della Cisgiordania. A dare la tragica notizia è stato il ministero della salute dell’Autorità nazionale palestinese (Anp).
Una fonte anonima della sicurezza israeliana ha riferito alla radio dell’esercito che Turkman è stata probabilmente colpita da un proiettile mentre si trovava all’interno della sua casa.
In un momento in cui la tensione è già altissima, il governo israeliano ha autorizzato la costruzione di mille nuove abitazioni nell’insediamento di Eli, in Cisgiordania, all’indomani dell’attacco palestinese in una stazione di servizio.
Il governo dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha accusato le “milizie di coloni e i loro elementi terroristici armati di aver aumentato i loro attacchi contro civili palestinesi disarmati” dopo gli incidenti “che hanno provocato dozzine di feriti”.
Il ministero ha “condannato con la massima fermezza queste bande di coloni che sono al di fuori di ogni legge” e criticato il silenzio della comunità internazionale.
L’Anp ha annunciato l’intenzione portare i casi di “terrorismo da parte di milizie di coloni a livello internazionale” con l’invio di “rapporti periodici” alla Corte penale internazionale (Cpi). Inoltre, ha chiesto l’inserimento dei responsabili in “liste di terroristi”.
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