La reazione palestinese al massacro compiuto da Israele a Jenin è arrivata. E’ di quattro israeliani uccisi e due feriti il bilancio di un attacco con armi automatiche avvenuto in una stazione di servizio nei pressi dell’insediamento di Eli, in Cisgiordania. A confermare l’accaduto è stato l’esercito di Tel Aviv, secondo quanto riferisce il sito del Jerusalem Post.
Sul quotidiano si legge che durante lo scontro a fuoco uno degli assalitori è stato colpito a morte. Poi è scattata una caccia all’uomo per trovare gli altri responsabili. Le autorità locali hanno chiesto agli abitanti di non allontanarsi dalle abitazioni e seguire alla lettera le disposizioni date dalle forze di sicurezza.
Hamas e la Jihad Islamica, le due formazioni armate palestinesi, hanno “elogiato” il raid, pur non rivendicandolo per il momento.
“Si tratta di una risposta naturale all’escalation ed ai crimini dell’occupazione contro il popolo palestinese”, ha commentato la Jihad Islamica, mentre un portavoce di Hamas, che controlla la Striscia di Gaza, ha sottolineato che “la reazione è stata rapida contro i crimini dell’occupazione nel campo profughi di Jenin e l’assalto ad Al-Aqsa”.
“Nei confronti del popolo palestinese è stata lanciata dalle forze degli occupanti una guerra aperta che è politica, di sicurezza ed economica”, ha twittato Hussein al-Sheikh, segretario generale del comitato esecutivo dell’Olp, criticando lo snellimento delle procedure di estensione degli insediamenti ebraici deciso da Netanyahu.