Attualità

Cinesi a Torino, Stellantis investe 400 milioni negli Usa e ha bruciato 43 miliardi dal 2021

di Angelo Vitale -


Quale sarà il futuro di Stellantis in Italia e nel mondo? Non discuterà di questo a Torino, nell’Italian Tech Week di fine mese John Elkann, ceo di Exor e chairman di Stellantis e Ferrari, lì chiamato a discutere di intelligenza artificiale.

Domani a Torino il via del Salone dell’Auto. Stellantis ci sarà, “per rafforzare il nostro legame con i clienti, i cittadini e gli appassionati”. Dal managking director di Stellantis Italy Santo Ficili, il refrain su “un’opportunità unica per condividere con il pubblico il nostro impegno verso l’innovazione, la sostenibilità e la mobilità del futuro”.

Intanto, a Torino sembrano restringersi per il marchio gli spazi di possibile interlocuzione istituzionale sull’automotive, se non il protagonismo assoluto che poteva venire a Stellantis dalla tradizione della sua produzione. Ieri, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, sia pur garbato, è stato chiaro e deciso circa uno sguardo ormai rivolto all’Oriente, intervenendo alla Festa della Fiom nel capoluogo di regione: “I cinesi stanno cercando spazi in Europa per assemblare le proprie auto, pur con la dovuta riservatezza posso dire che ci stiamo lavorando. Ci sono interlocuzioni con diverse realtà orientali che sono figlie anche di quell’agreement che la presidente Meloni ha firmato con il presidente cinese prima dell’estate e sono in corso sopralluoghi”. E, circa l’azienda che ha ereditato il marchio Fiat, ha ribadito cdi voler guardare ai risultati, piuttosto che ai continui propositi: “Con Stellantis vogliamo avere un rapporto che continui a rendere conveniente la loro permanenza qui, ma non c’è scritto da nessuna parte che in Italia ci deve essere un unico produttore. Dobbiamo riprendere il lavoro che abbiamo impostato nei mesi scorsi con Stellantis insieme al Comune, grazie al quale abbiano scritto dei contratti, fatto accordi specifici, e ottenuto anche parziali buoni risultati che hanno restituito allo stabilimento di Mirafiori un’identità che non aveva qualche anno fa, come l’hub del recupero, il centro di trasmissione dei cambi, l’arrivo di un nuovo modello”.

Ieri, aveva fatto scalpore la mail interna rivolta ai dipendenti cui si offriva una Maserati in offerta, una notizia fonte di polemiche politiche e sindacali. Mentre sempre ieri la Uilm registrava una parziale soddisfazione per i turni lavorativi settimanali nel reparto eDct di Mirafiori, che produce i cambi per alcuni motori ibridi di Stellantis, passati da 18 a 20.

Passi da lumaca a Torino, 406 milioni di dollari invece investiti negli Stati Uniti per provare nel Michigan la strada dell’elettrico, quella che preoccupa l’automotive mondiale. Mentre Il Sole24Ore registra oggi che Stellantis ha bruciato in tre anni e mezzo 43 miliardi di capitalizzazione.


Torna alle notizie in home