Economia

La Cina blocca l’export di terre rare verso gli Stati Uniti

di Giovanni Vasso -


La Cina blocca l’export di terre rare verso gli Stati Uniti: è il nuovo round della guerra commerciale hi-tech tra Pechino e Washington. C’era da attendersi una ritorsione del Dragone dopo la decisione americana di bloccare l’esportazione dei nuovi chip di ultima generazione verso le aziende cinesi. Per la precisione, sotto il divieto americano, sono finite 140 imprese tra cui PioTech, Naura, e SiCarrier Technology, due attori importanti per la produzione di semiconduttori e chip in terra d’Asia. L’ultimo ban era stato annunciato soltanto qualche ora fa dal consigliere Usa per la sicurezza nazionale Jake Sullivan che ha motivato la decisione parlando di “misure significative per proteggere la nostra tecnologia dall’uso da parte dei nostri avversari in modi che minacciano la nostra sicurezza nazionale” e di una strategia finalizzata a “salvaguardare in modo proattivo e aggressivo le nostre tecnologie e il nostro know-how, leader a livello mondiale, in modo che non vengano utilizzate per minare la nostra sicurezza nazionale”. Il governo cinese, per il tramite di un portavoce del ministero del Commercio, aveva parlato di “abusi” riguardo le “misure di controllo delle esportazioni”.

Questa la premessa, adesso la reazione di Pechino. La Cina ha bloccato, come riporta Reuters, l’export di materie prime fondamentali, di alcune delle terre rare più preziose e strategiche per la supply chain hi-tech. Tra le merci “bloccate” ci sono gallio, germanio e antimonio. Previste, inoltre, serie restrizioni all’invio negli Stati Uniti di grafite, materiale che risulta decisivo e importante non soltanto per le catene di approvvigionamento digitali ma pure per la produzione di energia nucleare. Adesso la palla passa, ancora una volta, nel campo americano. Lo scontro economico tra le due superpotenze globali continua e non accenna a placarsi.


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