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Cina, ritrovati migliaia di fossili collegati ai Denisova, cugini dei Neanderthal

di Martina Melli -


In una grotta sull’altopiano tibetano in Cina, sono stati scoperti migliaia di frammenti ossei il cui studio fornisce ulteriori informazioni sulla vita e sulle abitudini dei Denisova, i misteriosi cugini estinti dei Neanderthal e della nostra specie di cui siamo venuti a conoscenza per la prima volta nel 2010 grazie a un ritrovamento di fossili in una grotta in Siberia (nella foto).

Le 2.500 ossa ritrovate all’interno della grotta carsica di Baishiya, che si trova a 3.280 metri sul livello del mare e che in passato ha restituito resti fossili di Denisova, dimostrano che cacciavano una vasta gamma di animali, dalle pecore ai rinoceronti lanosi.

Gli studiosi infatti analizzato le proteine antiche su questi resti per capire che i Denisova sfruttavano vari animali per la loro carne e per la pelle. Hanno anche scavato e identificato un pezzo di costola di un individuo Denisova risalente a 48.000-32.000 anni fa – il più giovane fossile di Denisova finora conosciuto.

La maggior parte delle ossa sono state identificate come appartenenti a pecore blu, chiamate anche bharal, una specie di capra ancora presente sulle montagne e sulle scogliere dell’Himalaya. Altri resti provenivano da rinoceronti lanosi, yak, piccoli mammiferi come marmotte, uccelli e persino dalla iena maculata, un grande carnivoro che si aggirava nella regione chiamata Bacino di Ganjia.

Gli animali sono stati macellati per la carne, sulla base di segni di taglio trovati su varie ossa, e c’erano prove di attività di estrazione del midollo osseo e scuoiatura. “È la prima volta che abbiamo una comprensione dei comportamenti di sussistenza dei Denisova, e ci mostra che erano altamente in grado di accedere e utilizzare una vasta gamma di risorse animali”, ha detto l’antropologo molecolare dell’Università di Copenaghen Frido Welker, uno dei leader della ricerca.


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