Attualità

Chiusi per Islam: l’Italia sospende Schengen

di Rita Cavallaro -


L’Italia chiusa per Islam. Sale l’allerta attentati e l’Europa blinda i confini, ripristinando i controlli alle frontiere e, di fatto, sospendendo così Schengen. È stata l’Italia la capofila di un provvedimento forte, ma necessario, sostenuto dai report del servizi segreti, che hanno informato il governo della minaccia concreta alla sicurezza del nostro Paese da parte di gruppi di jihadisti, pronti a scatenare la Guerra Santa contro gli occidentali infedeli. Nonostante le autorità italiane, dallo scoppio del conflitto israelo-palestinese, si muovano con cautela per evitare la psicosi attentati tra la gente, la decisione della premier Giorgia Meloni rende evidente la necessità di correre ai ripari immediatamente.

E di chiudere le rotte a rischio, il corridoio balcanico con il Medio Oriente dal quale centinaia di irregolari, ogni giorno, entrano illegalmente nel nostro Paese, sfuggendo ai controlli alla frontiera. “La sospensione del Trattato di Schengen sulla libera circolazione in Europa si è resa necessaria per l’aggravarsi della situazione in Medio Oriente, l’aumento dei flussi migratori lungo la rotta balcanica e soprattutto per questioni di sicurezza nazionale, e me ne assumo la piena responsabilità”, ha detto il presidente del Consiglio, comunicando la decisione del governo di ripristinare i controlli via terra tra Italia e Slovenia. Roma, dunque, si blinda con un provvedimento forte, visto che la libera circolazione delle persone è uno dei pilastri dell’Unione Europea. Un principio fondamentale del trattato di Schengen, che però prevede delle eccezioni. La libera circolazione può infatti essere sospesa da uno Stato membro, in via eccezionale e temporanea, di fronte ad una minaccia “seria”.

E il rischio attentati in Italia, ora, è quantomai reale, anche a causa della fragilità delle politiche dell’Ue, che per anni è rimasta immobile e complice di un’invasione fuori controllo, come se l’Italia non fosse la porta di confine per terroristi in erba, sbarcati a Lampedusa e poi liberi di muoversi indisturbati, fino al momento giusto per ammazzare innocenti a colpi di kalashnikov, come è successo a Brussel. È per scongiurare che non avvenga anche nel Belpaese che Meloni ha preferito la difesa della patria alla libertà di movimento, quando sulla sua scrivania sono arrivate alcune informative degli 007 italiani, in cui vengono delineate una serie di criticità per il rischio infiltrazioni terroristiche dai confini di terra e mare, tracciati profili di soggetti radicalizzati sul territorio e ritenuti pericolosi, individuati gli obiettivi sensibili dei terroristi islamici e consigliate le linee guida da mettere in atto con urgenza sul versante della sicurezza.

La premier dunque ha agito immediatamente, prendendo la decisione drastica, ma indispensabile, di chiudere il confine con la Slovenia, perché “le misure di polizia alla frontiera italo-slovena non risultano adeguate a garantire la sicurezza richiesta”. Meloni ha dunque notificato alla Commissione europea la sospensione della libera circolazione prevista da Schengen e non solo non ha trovato alcuna resistenza, ma la sua linea d’azione è stata condivisa da altri dieci Paesi membri dell’Ue, che hanno scelto di ripristinare i controlli alle proprie frontiere. Si sono uniti per la sicurezza contro il terrorismo la stessa Slovenia, l’Austria, la Germania, la Francia, la Repubblica Ceca, la Polonia, la Slovacchia, la Svezia, la Danimarca e la Norvegia, la quale pur non facendo parte dell’Ue aderisce all’area Schengen. Tutta l’Europa, di fatto, si blinda contro l’Islam e inizia seriamente a discutere di quelle politiche del tutto ignorate finora, ovvero i rimpatri rapidi degli irregolari, tra cui possono nascondersi miliziani dell’Isis pronti a uccidere e a morire al grido di Allah akbar. Perché è pur vero che gli sceicchi del terrore non arrivano sui barconi, ma ormai la storia rivela che troppi lupi solitari, rei di aver colpito al cuore l’Europa e di aver versato il sangue di vittime innocenti, sono sbarcati a Lampedusa. Con la chiamata alla jihad di Hamas, oggi, nuovi attentatori potrebbero entrare da Est.


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