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Chemsex: un fenomeno pericoloso in crescita tra i giovani

di Gianluca Pascutti -


Chemsex: un fenomeno pericoloso in crescita tra i giovani

Il chemsex è un fenomeno preoccupante e in crescita tra i giovani. Consiste nell’assunzione di droghe durante rapporti sessuali per prolungare la durata e l’intensità dell’esperienza. Questo comportamento è particolarmente diffuso in alcune comunità, soprattutto tra uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini (MSM), ma si sta espandendo anche in altre realtà. Le droghe più comunemente associate al chemsex includono GHB/GBL, mefedrone e crystal meth, sostanze che agiscono sul sistema nervoso centrale, aumentando il desiderio sessuale e abbattendo inibizioni e fatica. I pericoli del chemsex sono molteplici e riguardano sia la salute fisica che quella mentale. Dal punto di vista fisico, le droghe usate durante il chemsex possono causare seri danni all’organismo.

Il GHB, per esempio, è una sostanza depressiva che, se assunto in dosi eccessive, può provocare perdita di coscienza, coma e persino morte. Il crystal meth, invece è un potente stimolante che può portare a gravi problemi cardiaci e neurologici, come ictus, attacchi di panico e paranoia. Un altro rischio significativo è la trasmissione di infezioni sessualmente trasmissibili (IST). Durante il chemsex, l’uso di droghe tende a ridurre il controllo e l’attenzione all’uso del preservativo, aumentando così le probabilità di contrarre malattie come HIV e varie epatiti. Inoltre, il sesso prolungato e spesso violento può provocare lesioni che facilitano la trasmissione di molte altre infezioni. Dal punto di vista psicologico, l’uso regolare di sostanze nel contesto del chemsex può portare a dipendenza e a una forte alienazione. La ricerca del piacere estremo può far perdere il contatto con la realtà e con i normali equilibri della vita sessuale e affettiva. Le conseguenze includono depressione, ansia, isolamento sociale e una graduale difficoltà a provare piacere senza l’uso di droghe.

Il chemsex non è solo un problema individuale, ma ha anche un impatto significativo a livello sociale. Le persone che ne fanno uso spesso si ritrovano intrappolate in un circolo vizioso di sesso, droga e isolamento. Le relazioni personali e sociali ne risentono profondamente, portando a fratture nei rapporti con amici e familiari fino a un totale isolamento. Inoltre, il chemsex è strettamente legato a un contesto di stigmatizzazione. Molti che ne fanno uso evitano di chiedere aiuto per paura di essere giudicati, contribuendo così a una spirale di solitudine e abuso che è difficile interrompere senza un adeguato supporto. La lotta contro questa pericolosa pratica passa attraverso la prevenzione, l’informazione e il supporto psicologico. È fondamentale che le persone a rischio ricevano informazioni corrette sui pericoli delle droghe e sulle alternative sicure per vivere la propria sessualità. Le istituzioni sanitarie devono offrire spazi di ascolto non giudicanti, dove sia possibile parlare apertamente del problema e accedere a cure specifiche. Le terapie per uscire dal chemsex includono un mix di supporto psicologico, terapie di disintossicazione e counseling sessuale. In casi estremi, è necessario intervenire con trattamenti specialistici per dipendenze da sostanze.


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