Attualità

Cernobbio di politica e guerra: Zelensky, Orban e oggi Meloni

di Angelo Vitale -


Nel Forum Ambrosetti di Cernobbio arrivato alla sua cinquantesima edizione in scena la politica globale e la guerra, l’attualità del conflitto in Ucraina, le scelte cui sono chiamati l’Occidente e l’Europa. Oggi l’intervento della premier Giorgia Meloni.
Il presidente ucraino Vladimir Zelensky è arrivato per dire che non ci saranno negoziati fin quando il Paese non si sentirà in equilibrio di forze con la Russia e che ciò potrà accadere soltanto se viene autorizzato ad utilizzare le armi di lunga gittata in fornitura dai Paesi europei e dagli Usa, che Zelensky intende mirare solo verso installazioni militari e non verso quelli civili. E per far capire il divario tra chi riflette e chi agisce, ha detto che Putin sta cercando di lanciare ancora più missili per cercare di uccidere altri bambini ucraini: “Noi cerchiamo di difenderci”, ma la Russia “usa missili balistici che arrivano da Teheran”.

All’Italia “l’Ucraina non sta chiedendo niente di più quello che il vostro Paese e altri stanno facendo”, ha aggiunto ringraziando per i sistemi di difesa aerea forniti. E il nostro ministro della Difesa Guido Crosetto su X ha subito chiesto lo stop alle polemiche: ‘Per alcuni autorevoli commentatori e politici italiani. Adesso se volete consentire a chi lo fa ogni giorno in silenzio, di lavorare, ve ne sarei grato”. 

“Incontrerò la premier Giorgia Meloni ed i rappresentanti delle imprese (in corso il vertice a Cernobbio, ndr) – ha annunciato Zelensky -, sono fiducioso che insieme riusciremo a raggiungere importanti obiettivi per proteggere le vite in Ucraina”. Precisando che “l’Italia ci aiuterà anche nella ricostruzione”. E confermando “una conferenza per il prossimo anno” che sarà incentrata proprio sulla ricostruzione dell’Ucraina.

A Cernobbio anche l’alto rappresentante della politica estera dell’Ue, Josep Borrell: “Certo che possiamo fare di più. Ho sempre detto che dobbiamo fare di più e più in fretta. Penso che ci mettiamo troppo tempo a decidere”. “Abbiamo fatto molto – ha osservato -. Non dovremmo ignorare lo sforzo che abbiamo fatto per sostenere l’Ucraina. Abbiamo fatto più degli Stati Uniti, per esempio, nel complesso, incrementando il sostegno militare, civile, economico e finanziario. Siamo a circa 100 miliardi di euro, il che non è irrilevante. Ma certamente l’Ucraina ha bisogno di più armi”.

Mentre il premier ungherese Viktor Orban, intervenuto al Forum, ha voluto richiamare la necessità di una ricerca della pace che superi l’impegno a favore dell’Ucraina: “Penso dovremmo creare un contesto internazionale che possa esprimere in modo convincente che tutto il mondo vuole il cessate fuoco il più rapidamente possibile perché senza questo contesto internazionale sarà troppo difficile convincere le due parti”. 

Ricordando le visite a Kiev e Mosca delle scorse settimane, il presidente di turno del Consiglio dell’Unione Europea ha spiegato che la sua “conclusione è stata, soprattutto dopo gli incontri con il presidente ucraino e russo, che non c’è nessuna intenzione né da una parte né dall’altra di raggiungere una pace, entrambi i leader mi hanno detto che pensano che il tempo possa giocare a loro favore”. “La mia impressione è che non ci sia un’intenzione reale né da una parte dell’altra per arrivare a un cessate il fuoco e a una pace veloce e rapida”, ha affermato.

Per questo, ha aggiunto, “abbiamo bisogno di amici che sostengano questa idea di pace perché altrimenti non sarà possibile muovere verso la pace”.




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