Esteri

Cernobbio, convergenza Meloni-Zelensky con la benedizione di Gentiloni

di Ernesto Ferrante -


È durato circa quaranta minuti l’incontro della premier Giorgia Meloni con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al Forum Teha di Cernobbio. “È andato bene”, ha detto la Meloni, sottolineando che “l’unica cosa che non si può fare è abbandonare l’Ucraina al suo destino”. “Sostenere l’Ucraina è stata una scelta di giustizia e di difesa dell’interesse nazionale”, ha aggiunto ancora Meloni. “Ringrazio Giorgia e il popolo italiano per il loro sostegno e gli sforzi nel ripristinare una pace giusta”, ha scritto su X Zelensky, riferendo del colloquio avuto, durante il quale si è parlato “dell’attuazione della Formula di pace, con l’Italia che gioca un ruolo attivo su tutti i suoi punti”. Il leader ucraino ha elogiato “Giorgia e il popolo italiano per il loro sostegno e gli sforzi nel ripristinare una pace giusta” e l’attenzione riservata ai delicati temi della ricostruzione e al “ripristino del nostro sistema energetico”. “Siamo più vicini alla fine della guerra”, ha rivelato Zelensky, ribadendo l’indisponibilità ad “accettare ultimatum sulla cessione del 30% del nostro territorio e del nostro popolo e perdonare i massacri”. L’ex comico ha chiamato in causa ancora una volta il presidente russo Vladimir Putin: “È lui che ha iniziato la guerra, ed è lui che deve fare i primi passi. Dovrebbe cessare i bombardamenti e far vedere al mondo che vuole terminare la guerra, indipendentemente da come vede questa fine”. Il presidente ucraino ha anticipato la sua prossima mossa: “Ho preparato un piano e voglio condividerlo con il presidente in carica degli Stati Uniti, perché ci sono alcuni punti che dipendono dall’America. Spero che avrò occasione di far vedere questo piano a Biden e ai potenziali candidati per la presidenza Usa, Harris e Trump, e avere un feedback e un riscontro. Noi vogliamo delle garanzie”. Piena “convergenza” sull’appoggio a Kiev. Il Commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni ha detto di approvare la posizione della Meloni: “Ho ascoltato e apprezzato le parole della presidente del Consiglio sull’Ucraina. Sono perfettamente in linea con la posizione dell’Unione europea: se vogliamo avvicinare la possibilità della pace, dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina anche fornendo armi. Questo può apparire una contraddizione, ma solo se l’Ucraina sarà capace di resistere una reale prospettiva di negoziato si aprirà”. Telegram è nel mirino degli ucraini. “Il social media Telegram rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale dell’Ucraina”. Così il capo della direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa di Kiev (Gur), Kyrylo Budanov. Più guerra nel dopo Dmytro Kuleba. Il nuovo ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, in un post su Facebook, ha enunciato le sue priorità: “Il compito numero uno della diplomazia ucraina, dall’ambasciatore all’addetto, è garantire la capacità di difesa dell’Ucraina. Armi, armi, armi”.


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