Attualità

Cerno: il Paese delle monetine a Craxi e delle manette in Parlamento si indigna per Salis

di Redazione -


“Il Paese che ha tirato le monete a Craxi e portato le manette in Parlamento si lamenta per Salis. E tiene tre decenni in carcere un innocente”: così il direttore de L’identità Tommaso Cerno in un post su X, rimarcando la nostra smemoratezza collettiva. In Italia, ritenendo di poterci tutti affrancare d’un colpo dalla corruzione narrata dalla vicenda di Tangentopoli si passò dalla contestazione al leader socialista fuori dall’Hotel Raphaël di Roma del 30 aprile 1993 che diventò uno dei momenti più controversi dell’intera storia di Mani Pulite alle manette esibite in Parlamento, per le più diverse e strettamente politiche proteste strumentali, ma anche a dimostrare fin dentro le Camere, la passione forcaiola degli italiani.

Oggi, a pochi giorni da una sentenza che ha ridato giustizia dopo 32 anni a un innocente condannato all’ergastolo, Beniamino Zuncheddu, la riprovazione anch’essa collettiva del nostro Paese e originata da una campagna mediatica che punta a delegittimare il leader ungherese Viktor Orban, per le inumane condizioni detentive di una connazionale arrestata a Budapest: titoli in prima pagina per Ilaria Salis, assai più impegnativi di quelli che, altrove arrestati o detenuti in altri Paesi della Terra, pure meriterebbero altri italiani, talvolta ristretti dopo processi ritenuti generalmente discutibili.


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