L’INGRANDIMENTO – Illusioni infrante: non camperemo cent’anni
Mai una gioia. Ci avevano detto che nel 2024 le auto avrebbero volato e ci ritroviamo a spippolare compulsivamente video scemi sui social aspettando il bus, in perenne ritardo, perché i soldi per comprare quella elettrica non li avremo mai. Adesso un’altra illusione si dissolve di fronte alla Scienza. Con la maiuscola, badate bene. Non camperemo centovent’anni come, prima di Panzironi e soci, ci aveva promesso la scienza. Con la minuscola? Quella sì. Come riporta Ansa, l’università di Chicago ha pubblicato uno studio (che sia stato pagato dall’Inps o da Giorgetti?) secondo il quale l’età massima dell’uomo non si allungherà oltre. Vivere cent’anni sarà sempre più raro e sforare questo “tetto” resterà un sogno impossibile. Alla faccia delle startup e dei miliardari (in dollari) della Silicon Valley che spendono capitali per trovare l’elisir di lunga vita, che sia nei nanobot che tanto piacevano a Yuval Noah Harari o nelle trasfusioni di sangue giovane (spillato direttamente dalle vene dei figli) come Bryan Johnson per restare belli per sempre, seguendo il sogno vampiresco che fu, ben prima di Stoker e di Dracula, dell’ineffabile contessa Erzsbeth Bàthory. I ricercatori di Chicago si accaniscono proprio con l’Italia (sì, allora li ha pagati davvero Giorgetti): dal ’90 a oggi la speranza di vita media si è allungata di soli se anni e mezzo (che, però, infastidirebbero e non poco l’Inps, ma questo è un altro discorso). Altro che dieta mediterranea, attenzione alla linea, salubrità e longevità alla portata di tutti grazie al sogno liberale occidentale. Avremmo dovuto vivere per sempre, avremmo dovuto viaggiare nelle capsule spaziali verso Sirio, avremmo dovuto essere liberi e felici, invece no. Non saremo longevi ma solo vecchi. Ci resta solo lo smartphone. E il bus, perennemente in ritardo. Mai una gioia.
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