PRIMA PAGINA-Cecilia Sala è tornata a casa. Capolavoro di Giorgia Meloni
Aeroporto di Ciampino, ore 16.12 di ieri, mercoledì 8 gennaio 2025. Si suggella il capolavoro di Giorgia Meloni con l’atterraggio del C130 dell’Aeronautica militare su cui viaggia Cecilia Sala. Senza dubbio il più grande successo del governo nei poco più di due anni dai quali è in carica. Appena le ruote dell’aereo toccano la pista di Ciampino si ha finalmente la sensazione che la drammatica esperienza della giornalista italiana detenuta per 21 giorni nel carcere di Evin a Teheran sia realmente conclusa. E la discesa frettolosa dalle scalette dell’aeromobile della ventinovenne che corre ad abbracciare il compagno conferma che è proprio così. È finita, Cecilia è libera ed è tornata a casa. Diciamolo chiaramente: prima del previsto, visti i legittimi timori che aleggiavano sulla possibilità di ottenere questo risultato in tempi così rapidi, considerato il braccio di ferro in essere con un paese definibile tutt’altro che amico come l’Iran. Tanto più per questa ragione, il capolavoro del governo, degli apparati diplomatici e di quelli dell’intelligence italiana è stato unanimamente riconosciuto e salutato con un lungo applauso, in un misto di sollievo, gioia e soddisfazione, dall’Aula del Senato non appena a metà mattinata si è avuta notizia del rilascio di Cecilia Sala e da quella della Camera all’apertura della seduta avvenuta alle 13. Un successo che è però attribuibile in particolare a Giorgia Meloni alla quale è giunto il plauso del Quirinale. “Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i complimenti per il ritorno di Cecilia Sala in Italia”. Poche righe, ma assolutamente chiare, dalle quali trapela tutta la soddisfazione del Colle per un’impresa nella quale la presidente del Consiglio è riuscita anche grazie al contributo fondamentale del sottosegretario con delega ai Servizi Alfredo Mantovano e del numero uno dell’Aise Giovanni Caravelli, volato a Teheran per occuparsi in prima persona della liberazione della nostra connazionale e per riportala in Italia. Senza dubbio a sbloccare la situazione è stato viaggio lampo – in pieno stile berlusconiano – della premier italiana a Mar-a-Lago, dal presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump che si insedierà il 20 gennaio. La stessa traversata Atlantica che non ha mancato di far discutere, con le opposizioni sul piede di guerra nel contestare l’irritualità, le modalità e le tempistiche del viaggio. Ieri tutti si sono dovuti ricredere e chi ha voluto salutare la liberazione di Cecilia Sala ha dovuto contestualmente congratularsi con il governo e con Giorgia Meloni. Un capolavoro. Oltre al plauso e alla soddisfazione espressi dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, e da quello della Camera, Lorenzo Fontana, tra i primi a rompere gli indugi è stato il leader di Azione Carlo Calenda che appena appresa la notizia ha ritenuto “doveroso riconoscere al governo il merito per l’ottimo lavoro svolto” su X. Un ringraziamento “a tutti e a tutte coloro che hanno permesso la liberazione” è stato rivolto da Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra, mentre dal Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha rivolto un “plauso a tutta la nostra filiera: dal governo, alla diplomazia, ai servizi che hanno reso possibile questo risultato”. Anche Matteo Renzi, che fin da quando è stata resa nota la notizia dell’arresto di Cecilia Sala non ha mancato di criticare la gestione del dossier, prendendo la parola nell’Aula di Palazzo Madama ha parlato di un “giorno di festa per tutta l’Italia” e ha ringraziato tutte le istituzioni, a partire dal Presidente Mattarella e dalla premier Giorgia Meloni che si sono occupate della vicenda. “Un ringraziamento al governo, al corpo diplomatico, ai servizi e a chi ha lavorato incessantemente in questi 20 giorni di apprensione e angoscia per questo risultato”, ha detto invece la segretaria del Pd Elly Schlein, aggiungendosi al coro bipartisan di congratulazioni piovute a cascata su chi ha avuto il merito di riportare a casa la giornalista italiana. Parole sulle quali però campeggia la frase “sei stata forte” che Giorgia Meloni ha rivolto a Cecilia Sala in una saletta dell’aeroporto militare di Ciampino, dove era ad accoglierla con il titolare della Farnesina Antonio Tajani e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Sei stata forte….. proprio quello che oggi tutti pensano della presidente del Consiglio italiana che ha fatto un vero capolavoro.
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