Cavi ko nel Mar Rosso: “A rischio il 25% del traffico internet”
L’attacco ai cavi sottomarini nel Mar Rosso sta mettendo in ginocchio le comunicazioni globali. Stando alla Cnn, che cita i dati resi noti dalla società di Tlc Hong Kong Hgc Global Communication, il danneggiamento dei cavi nel Mar Rosso ha colpito almeno il 25 per cento del traffico internet tra Asia ed Europa. La società ha assicurato che sta lavorando per ripristinare il traffico e reindirizzarlo su altre infrastrutture, se del caso, per limitare i danni ai propri clienti.
In particolare, l’azienda ha reso noto di aver dirottato il traffico internet, su tre direzioni. Quella che passerà dal Nord, partendo da Hong Kong attraverserà la Cina continentale e da qui raggiungerà il Vecchio Continente. Quella a Est, che da Hong Kong si allaccerà alla rete Usa e da qui arriverà in Europa. E alla direzione ovest per cui sarà “diversificato” il traffico “all’interno degli altri undici sistemi di cavi sottomarini del Mar Rosso”. I danni, spiegano dall’azienda, hanno riguardato quattro cavi, Seacom, Tgn, Aae-1 e Eig. Solo da queste reti si stima un impatto sul traffico internet tra Asia e Europa del 25 per cento in meno. Secondo le stime di Hong Kong Hgc Global Communication, infatti, l’80% del traffico internet dall’Asia verso l’Europa attraversa questi quattro cavi e rappresentano, complessivamente, il 15% dell’intero traffico internet asiatico. Insomma, la situazione è serissima. La responsabilità del “taglio” dei cavi sottomarini del Mar Rosso è stata, inizialmente, imputata ai ribelli houthi. Che però hanno a loro volta smentito di avere a che fare con l’operazione che sta mettendo in seria difficoltà le comunicazioni tra Asia ed Europa. Intanto, però, il problema c’è.
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