Castellano (Italia del Meridione): “Nordio faccia presto. La ripresa nel Sud è la vera vittima dei Pm”
di EDOARDO SIRIGNANO
“Nordio faccia presto. L’opposizione deve collaborare e non polemizzare. Riformare la giustizia vuol dire creare occupazione e lavoro, soprattutto nelle aree marginali del Paese”. A dirlo Vincenzo Castellano, segretario federale di “Italia del Meridione”.
Cosa ne pensa della riforma Nordio?
Affrontare il tema, senza una subalternità culturale e politica rispetto alle categorie che vengono riformate, è un passo in avanti. Mi ritrovo, quindi, con quanto proposto dal Guardasigilli. La separazione delle carriere è basilare per fare in modo che i Pm non abusino più della loro professione.
Dove il testo può essere migliorato?
L’aspetto su cui occorre lavorare è certamente quello relativo alla parte preliminare di un’indagine. Bisogna fare in modo che le Procure facciano non solo l’interesse dello Stato, ma anche quello dell’imputato. Serve stabilire un confine, che al momento non c’è.
Che possibilità ha Meloni di portare a termine un qualcosa che non è riuscito ai suoi predecessori?
Ne ha molte. Stiamo parlando di un tema che è sempre stato la priorità delle priorità per la maggioranza. Il concorso esterno in associazione mafiosa, argomento molto caro al compianto Falcone, ad esempio, non è in cima alla lista delle cose da fare. Anzi, ritengo che sia stato utilizzato per distogliere l’attenzione. Altri sono gli ambiti su cui si sta provando la svolta.
Le opposizioni dovrebbero collaborare?
Quando si parla di diritto e giustizia è sempre bene che ci sia la massima condivisione politica e parlamentare. È giusto che ci sia un’opposizione che non dica sempre no. Dovrebbe, piuttosto, partecipare e dare un contributo. Al primo posto serve mettere la tutela dei diritti del cittadino. Si registra, al contrario, una minoranza che non offre spunti, proposte e soluzioni. Sfrutta, al contrario, l’occasione per polemizzare, senza dare alcun valore aggiunto. Il centrosinistra, anche quello non garantista, dovrebbe dar maggior risalto a una norma che non va contro gli interessi delle persone. Li rende, invece, uguali di fronte all’accusa. La destra, allo stato più garantista, vuole solo evitare che una piccola parte della magistratura, perché la maggior parte è costituita da professionisti onesti e al di sopra delle parti, possa condizionare le scelte. Questo non deve più accadere.
Quanto una giustizia veloce può aiutare lo sviluppo, soprattutto nelle aree marginali del Paese?
La volontà di Nordio va soprattutto in questa direzione. Rendendo più snella la giustizia, le imprese sono motivate a investire. Lo sviluppo nel Mezzogiorno è fermo al palo anche per questo motivo. Per i territori superare “il sistema” vuol dire aiutare la ripresa, rendere più attrattive aree marginali, che ogni giorno purtroppo devono confrontarsi con ingerenze di non poco conto, come quelle della malavita organizzata. Il nostro appello è: “Fate presto”. Terminare subito la riforma vuol dire agevolare l’occupazione, fermare la fuga dei giovani e favorire una ripresa di comunità, bloccata dai mostri della malagiustizia e della burocrazia farraginosa.
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