Caso ultras, perquisito anche il rapper Emis Killa
Arresti tra gli ultras delle curve di Milan e Inter, tra i perquisiti anche il rapper Emis Killa
Nella giornata di ieri la Polizia e la Guardia di finanza di Milano hanno arrestato 19 persone (con misure di custodia cautelare e domiciliari) accusate di associazione a delinquere, estorsione e lesioni: si tratta dei capi ultras delle curve di Milan e Inter, che facevano affari tra loro per il controllo dei business dentro e fuori da San Siro.
Affari dentro ma anche fuori dallo stadio, appunto. E infatti, dopo le intercettazioni che vedono interessato anche Fedez nelle telefonate con gli accusati, anche il cantante Emis Killa figura tra le persone perquisite nell’inchiesta sulle attività illegali di esponenti ultras della curva dell’Inter e del Milan.
Il rapper, al secolo Emiliano Rudolf Giambelli e noto tifoso rossonero, non è indagato. La misura della perquisizione è stata adottata, per i suoi legami con il capo ultrà rossonero Luca Lucci, uno dei 19 indagati che sono finiti in manette.
Secondo gli atti dell’inchiesta Secondo un’inchiesta, Fedez ha avuto contatti con Lucci, ma è estraneo ai fatti investigativi. Il 26 ottobre 2023, Fedez chiese a Lucci di aiutarlo a far distribuire la bevanda “Boem” (sponsorizzata da Fedez e Lazza) allo stadio Meazza durante le partite. Lucci si mostrò disponibile a intercedere sia per il Milan che per l’Inter. A dicembre, Fedez chiese a Lucci di consigliargli una persona di fiducia per la sicurezza della sua famiglia. A gennaio, i due iniziarono a discutere della possibile acquisizione del locale ‘Old Fashion’, ma l’affare non si concretizzò. La Triennale di Milano ha chiarito che non ha mai preso in considerazione offerte per la gestione del locale.
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