Caso Regeni: la Consulta sblocca il processo. Gli 007 egiziani a giudizio
La consulta sblocca il processo per l’omicidio di Giulio Regeni. Imputati, i quattro 007 egiziani per il rapimento, la tortura e l’uccisione del giovane ricercatore friulano nel 2016 al Cairo.
La Corte costituzionale, riunita in camera di consiglio, ha esaminato la questione di legittimità costituzionale sollevata dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma in relazione alla celebrazione del processo per il sequestro e l’omicidio di Giulio Regeni e ha sbloccato il processo
Si è discusso sulla costituzionalità dell’articolo 420 bis del codice di procedura penale, nella nuova formulazione frutto della riforma Cartabia. Articolo che per il gup Roberto Ranazzi e per i pm della capitale, è illegittimo nella misura in cui non consente il processo in contumacia quando è provato che l’assenza degli imputati sia dovuta alla mancata assistenza giudiziaria o al rifiuto di cooperazione da parte dello Stato di appartenenza o di residenza.
Le autorità egiziane non hanno mai veramente collaborato con i magistrati italiani ma hanno fatto muro alle loro richieste, rifiutandosi di dare gli indirizzi degli imputati, necessari per poter procedere alla notifica degli atti processuali, anche quando i recapiti sono stati chiesti per via diplomatica.
Ora sono tre le strade possibili, come spiega il presidente emerito della Corte Giovanni Maria Flick: “La Corte può ritenere fondata l’eccezione e accoglierla in base a una valutazione degli alti principi costituzionali che gestiscono la figura del giusto processo oppure ha la possibilità di ritenerla infondata o manifestamente infondata e motiverà le ragioni per cui lo ha fatto sia nell’uno sia nell’altro caso. Oppure, ancora, può dichiarare l’eccezione inammissibile nella misura in cui non ritenga che possa essere suo compito eliminare situazioni che richiedono un intervento legislativo”.
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