Caso Pelicot: condanna a 20 anni, sentenza anche per i 50 violentatori che favorì in 10 anni
Gisèle Pelicot
Caso Pelicot, arrivano alla fine le sentenze per tutti: il presidente della Corte penale di Vaucluse ha dichiarato Dominique Pelicot colpevole di tutti i reati di cui è stato accusato, dagli stupri aggravati ai danni della moglie Gisèle durati 10 anni al tentativo di stupro e stupro aggravato ai danni della moglie di un co-imputato. Pelicot è colpevole anche di aver ripreso immagini a sfondo sessuale riguardanti la figlia Caroline e le sue ex nuore.
La sentenza del tribunale penale di Vaucluse – rispettati i tempi ipotizzati dal il presidente Roger Arata – ha condannato il principale imputato al processo Pelicot a vent’anni di reclusione, su richiesta dell’accusa, il massimo della pena possibile. Pelicot è stato riconosciuto colpevole di aver violentato e sedato la moglie e di averla fatta sottoporre a stupri ad opera di decine di altri uomini per un periodo di dieci anni.
Nessuno dei suoi co-imputati è stato assolto al processo in corso a Vaucluse. Le prime condanne inflitte ai 50 coimputati sono, per il momento, significativamente inferiori a quelle richieste dall’accusa, che aveva fissato una pena minima di dieci anni per gli stupri. Jean-Pierre M. è stato condannato a dodici anni di carcere. Il pubblico ministero aveva chiesto diciassette anni di reclusione. L’uomo, 63 anni, è stato descritto come il “discepolo” di Dominique Pelicot. È stato l’unico imputato a non comparire per atti commessi contro Gisèle Pelicot, ma contro la sua stessa moglie, che ha drogato affinché Dominique P. potesse violentarla.
Tre giorni fa Pelicot aveva chiesto “perdono” alla sua famiglia: “Vorrei elogiare il coraggio della mia ex moglie”, aveva detto nella sua ultima dichiarazione in tribunale prima del verdetto. “Mi pento di quello che ho fatto, facendo soffrire” la mia famiglia e “chiedo loro perdono”, aveva affermato chiedendo ai suoi familiari di “accettare le mie scuse”.
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