Cronaca

Caso La Russa Jr: “Non è stata violenza sessuale”

di Rita Cavallaro -


Non ci fu violenza sessuale. Ne è convinta la Procura di Milano, che ieri ha chiesto l’archiviazione per Leonardo Apache La Russa, implicato in un fascicolo aperto a seguito della denuncia di una ragazza di 22 anni, per i fatti avvenuti il 19 maggio 2023 nella casa del presidente del Senato, dove la giovane aveva passato la notte con La Russa jr al culmine di una serata all’Apophis Club di via Merlo. Dopo 40 giorni la giovane aveva presentato un esposto, in cui accusava il terzo figlio del big di Fratelli d’Italia di aver approfittato di lei. Dopo due anni di approfondimenti investigativi, portati avanti dalla Squadra mobile milanese, però l’impianto accusatorio è crollato. E ora il pm Rosaria Stagnaro e l’aggiunto Letizia Mannella, titolari del fascicolo coordinato dal procuratore capo Marcello Viola, hanno notificato l’avviso di conclusione indagini preliminari ed escluso la possibilità di processare La Russa Jr per la violenza sessuale. Una richiesta di archiviazione è stata dunque inoltrata al gip del Tribunale di Milano, cui spetta l’ultima parola sull’eventuale proscioglimento dell’indagato. “Dopo uno scrupoloso e dettagliato esame di ogni aspetto di questa vicenda, la decisione dei magistrati inquirenti di chiedere al gip l’archiviazione dell’accusa di violenza sessuale mi conforta nell’idea che ho sempre espresso sulla estraneità di mio figlio ai fatti contestati che hanno suscitato un grande clamore mediatico”, ha fatto sapere in una nota il presidente Ignazio La Russa. Sebbene cada comunque il reato più grave, allo stesso tempo, dall’avviso sottoscritto dai pm emerge che Leonardo Apache è stato invece indagato per revenge porn. Nell’ambito dello stesso caso, infatti, i magistrati contestano all’ultimogenito del presidente del Senato la commissione del reato di “diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”, in quanto avrebbe mandato il filmato dei rapporti intimi della 22enne al suo amico deejay. Dagli atti risulta che proprio la stessa notte della presunta violenza sessuale l’indagato avrebbe inviato per Whatsapp il video a Tommaso Gilardoni, organizzatore della serata all’Apophis Club e poi ospite a casa La Russa. Lo stesso Gilardoni è accusato dello stesso reato, in quanto nell’agosto 2023 avrebbe condiviso con un altro amico, estraneo all’inchiesta, lo stesso filmato, realizzato nella casa milanese del presidente di Palazzo Madama. I due, dunque, potrebbero finire alla sbarra per revenge porn, sebbene siano stati scagionati dalla violenza sessuale ipotizzata dalla vittima. La 22enne, nella sua denuncia presentata dopo 40 giorni dai fatti, ha raccontato di essersi “svegliata nuda” nel letto “con affianco Leonardo La Russa”, stordita, con vuoti di memoria e ricordi confusi della serata trascorsa all’Apophis, dove era andata con alcune amiche. La ragazza avrebbe assunto un mix di alcol, cocaina e psicofarmaci. Poi l’ultimo ricordo: un drink offerto da La Russa jr e più nulla. A rivelarle di aver avuto un “rapporto a mia insaputa”, assieme a un tale “Nico” (poi identificato in Gilardoni), sarebbe stato Leonardo Apache, la mattina dopo. “Mi avevano spogliata. Scioccata, tremavo e scrivevo alle mie amiche mentre ero nel letto, richiedendo anche alla mia amica il perché fossi da sola a casa di Leonardo e dove lei si trovasse”, mette a verbale. Sostiene poi di essere uscita da casa La Russa intorno alle 13.15, dopo aver visto di sfuggita anche il presidente del Senato intorno alle 12.30. Avrebbe chiamato le amiche “in lacrime” e raccontato alla madre l’accaduto “senza scendere nei particolari”. Alle 16 è al centro antiviolenza della Clinica Mangiagalli, dove i medici le fanno il kit anti stupro, ma rilevano solo un’ecchimosi superficiale sul collo e un graffio su una coscia. In due anni gli inquirenti hanno effettuato approfondimenti sulle chat, ascoltato testimoni e disposto pure una consulenza tossicologica su due ciocche di capelli della ragazza, prelevate l’11 luglio 2023, per accertare lo stato di alterazione psicofisica, che ha rilevato “una concentrazione fisiologica della molecola” di Ghb per cui “non è possibile esprimersi in riferimento ad una singola somministrazione” della cosiddetta “droga dello stupro”. A dicembre 2023 La Russa e Gilardoni sono stati interrogati dai pm per diverse ore, dicendosi “sorpresi” dalle accuse perché la ragazza sarebbe sempre stata “d’accordo”, “consapevole” e “consenziente”. Si sono perfino sottoposti volontariamente al prelievo di Dna, da confrontare con l’unica traccia genetica repertata dagli investigatori. Ma riscontri di violenza sessuale non sono stati trovati.


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