Esteri

Casa Bianca, Biden non molla ma i dubbi dei democratici crescono

di Giuseppe Ariola -


Si fa strenua la resistenza di Joe Biden alla Casa Bianca, nonostante negli Stati Uniti sia sempre più diffusa la percezione che il presidente in carica non sia nelle condizioni di affrontare un secondo mandato. Dopo diversi episodi che nei mesi hanno accresciuto i dubbi sullo stato di salute di Biden, c’è stato l’evento clou in occasione del confronto tv con il rivale repubblicano Donald Trump che ha messo a nudo alcune delle evidenti fragilità del presidente Usa davanti agli occhi di tutti i cittadini americani. La drammatica performance al dibattito televisivo ha inoltre posto alcuni ostacoli sul cammino di Biden verso una nuova nomination per la Casa Bianca per l’aprirsi di alcune crepe tra i democratici. Dallo staff del presidente si prova a gettare acqua sul fuoco con la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, che ha rassicurato i giornalisti sul fatto che Biden “sa come fare il lavoro” attribuendo la responsabilità di quanto accaduto in tv a una “brutta serata” dovuta a un episodio influenzale. Alle domande sulle condizioni di salute di Biden la portavoce ha negato che il presidente possa essere affetto da Alzheimer o demenza senile. Sullo sfondo resta però il sempre maggiore scetticismo tra i democratici con alcuni governatori che hanno chiesto un incontro alla Casa Bianca per chiarire la situazione. Inoltre, nel partito del presidente cresce il fronte di chi chiede quantomeno un approfondimento sul suo stato di salute. Uno dei principali esponenti dei democratici come Nancy Pelosi ha detto di ritenere “sia legittimo chiedersi se si tratti di un semplice episodio o di uno stato duraturo”, mentre il deputato Lloyd Doggett è stato ancora più duro. “Spero che prenda la decisione difficile e dolorosa di dimettersi. Gli chiedo rispettosamente di farlo”, ha dichiarato. A ciò, oltre al timore che parte dei principali finanziatori di Biden possano chiudere i rubinetti, si aggiunge lo scetticismo ormai evidente che trapela anche dai principali quotidiani, con il New York Times che scrive senza mezzi termini: “Le defaillance di Biden sono sempre più frequenti e preoccupanti”. Infine, a complicare ulteriormente la situazione è giunta la decisione della procura di Manhattan che sulla scorta di quanto decretato dalla Corte Suprema ha fatto slittare a settembre la sentenza del processo a carico di Trump sul caso ‘Stormy Daniels’.


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