Attualità

IL CARRELLO DELLA SPESA – Pasqua annuncia un’estate di caro voli

di Giovanni Vasso -


La Pasqua ci ha regalato un assaggio d’estate: non certo per il tempo, che clementissimo non è stato, ma per il caro voli o, se preferite, per i rincari, esplosivi, dei mezzi di trasporto. A cui si sono accompagnati quelli legati ai servizi alberghieri e della ristorazione. I numeri, come al solito, non mentono. Quelli di Assoutenti rappresentano una vera e propria stangata a tre cifre. Sì, avete letto bene: i costi sono triplicati e in certi casi addirittura quadruplicati secondo Gabriele Melluso, presidente dell’organizzazione dei consumatori, che in una nota ha snocciolato dati e cifre: “Per gli aerei, rispetto alle tariffe praticate in normali giorni non festivi, il rincaro dei prezzi per chi acquista oggi un biglietto è del 240% sulla tratta Linate-Brindisi, +248% sulla Genova-Catania, +468% sulla Torino-Lamezia Terme, +327% sulla Pisa-Catania, solo per fare alcuni esempi”. Non è andata meglio a chi ha scelto di scendere al Sud con il treno: “Durante le feste il biglietto del collegamento Torino-Reggio Calabria, se acquistato oggi, risulta più caro del 174% rispetto ad un giorno normale, +312% il costo della tratta Genova-Salerno”, ha affermato Melluso. Che ha messo a paragone il valore dei biglietti sulle diverse tratte scoprendo, per esempio, che da Linate “un biglietto per Brindisi costa oggi un minimo di 619 euro, più di un volo di andata e ritorno per New York nelle stesse date (da 571 euro con uno scalo)”. E ancora: “Servono almeno 518 euro per volare da Linate a Catania e ritorno, 499 euro per Palermo, 460 euro per Cagliari. Il volo di andata e ritorno da Genova a Catania, nelle stesse date, parte oggi da un minimo di 401 euro, e si spende più o meno lo stesso (398 euro) da Torino a Lamezia Terme. Senza contare ovviamente eventuali costi aggiuntivi come bagagli o scelta del posto a sedere”. Non solo caro voli, però. Per quanto riguarda i biglietti del treno le cose non sembrano andare chissà quanto meglio: “Da Torino a Reggio Calabria (solo andata), si spende da un minimo di 195 euro, se si scelgono orari scomodi e soluzioni con lunghi tempi di percorrenza, a 360 euro per i collegamenti migliori. Per la tratta Milano-Reggio Calabria la spesa va da 104,4 euro (sempre scegliendo collegamenti lenti) a 345 euro per quelli più veloci. Si sfiorano 340 euro per andare da Genova a Lecce, 320 euro da Milano a Lecce, 311 euro da Torino a Lecce, 310 euro da Milano a Salerno. In sensibile aumento anche le tariffe dei pullman: partendo il 18 aprile la spesa supera i 120 euro per raggiungere Reggio Calabria partendo da Milano o da Torino. Oltre 100 euro il costo del biglietto per viaggiare dalle stesse città verso Lecce o Bari, 76 euro per la tratta Milano-Salerno. Più economico partire da Roma: 56 euro per raggiungere Reggio Calabria, 51 euro per andare a Lecce”. Ma non basta, perché Federconsumatori rileva gli aumenti a carico delle famiglie che hanno scelto di concedersi qualche giorno di vacanza. Per mangiare al ristorante, rispetto all’anno scorso, si è speso il 6% in più mentre per dormire in albergo i costi sono aumentati, in media, del 5%. Pasqua è arrivata, portando con sé i lunghi ponti di Primavera e il primo assaggio di un’estate. Che si preannuncia salatissima per viaggiatori e turisti. All’insegna del caro voli, degli aumenti dei trasporti e di quelli legati alla ristorazione e all’ospitalità. Una stangata su cui ha fatto sentire alta la sua voce persino Papa Francesco che, dalle pagine di Piazza San Pietro, il magazine diretto da Padre Enzo Fortunato, ha spiegato: “Sarebbe bello che le grandi compagnie potessero istituire dei bonus per il ricongiungimento familiare, almeno per le festività di Natale e Pasqua. Sarebbe un atto di umanità e di fraternità, a cui è chiamato anche il mondo dell’economia e delle imprese”. Non è bastato nemmeno il suo appello. Per ora.


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