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Carlos Tavares, è divorzio con Stellantis. Il titolo crolla in Borsa

di Lino Sasso -


Carlos Tavares, figura centrale nella fusione tra PSA e FCA che ha dato vita a Stellantis nel 2020, lascia il gruppo. La decisione, presa all’unanimità dal consiglio di amministrazione, ha sorpreso molti, sebbene fosse noto che il manager avrebbe concluso il suo incarico alla fine del contratto nel 2026. Stellantis ha annunciato che il nuovo amministratore delegato sarà nominato entro metà 2025, con un processo di selezione gestito da un comitato speciale. Nel frattempo, John Elkann presiederà un comitato esecutivo ad interim per garantire la continuità operativa.

La notizia, come immaginabile, ha avuto pesanti ripercussioni in Borsa, con il titolo che è letteralmente crollato a Piazza Affari, cedendo 8,7 punti percentuali, dopo un’apertura a -7%.
Tavares è stato ringraziato per il suo contributo alla creazione di Stellantis e al rilancio di PSA e Opel negli anni precedenti. Tuttavia, Henri de Castries, consigliere indipendente del board, ha ammesso che “differenze di vedute” tra Tavares e il consiglio sono emerse nelle ultime settimane, portando alla decisione di separarsi. Pur non entrando nei dettagli, tali divergenze sembrano legate alle strategie adottate da Tavares, che includevano interventi decisi per risanare i conti, influenzati negativamente dal calo delle vendite in America. La sua gestione ha generato tensioni sia all’interno del gruppo che con stakeholder esterni, tra cui sindacati, concessionari americani e politici europei. Il malumore attorno alla leadership di Tavares era cresciuto negli ultimi mesi. Tra i punti più controversi, lo scontro con il governo italiano e i sindacati, che lamentano un calo della produzione, il ricorso alla cassa integrazione e l’assenza di un piano industriale chiaro. Solo un mese fa, Tavares era stato aspramente criticato in Parlamento italiano. Politici di vari schieramenti, tra cui Fratelli d’Italia, Pd e Carlo Calenda, ora chiedono che Elkann chiarisca il futuro del gruppo. La Lega ha criticato duramente il manager, definendo la sua gestione “disastrosa” e domandando informazioni sulle sue compensazioni economiche. Ma sono tutti i partiti, compresi Forza Italia e Movimento 5 Stelle a chiedere che Elkann riferisca in Parlamento, soprattutto per le preoccupazioni sul futuro del gruppo.
Anche i sindacati sottolineano la necessità di una svolta. Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, ha chiesto un cambio di passo che garantisca maggiore attenzione agli impegni industriali e occupazionali. La Fiom invoca un piano strategico immediato, mentre la Fim vede in questo momento un’opportunità per rilanciare l’automotive italiano. Nonostante le difficoltà, Stellantis ha confermato gli obiettivi finanziari per il 2024 presentati lo scorso ottobre, inclusa una riduzione delle consegne alla rete di oltre 200.000 veicoli nel secondo semestre. La stabilità finanziaria e operativa resta una priorità per Elkann, che ha ribadito l’impegno nel rispettare la strategia delineata. La successione di Tavares sarà cruciale per il futuro di Stellantis e per il settore automobilistico europeo. Nel frattempo, la pressione politica e sindacale per un rilancio produttivo e occupazionale è destinata a crescere.


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