Economia

Cara estate, rincari da 4 mld sotto l’ombrellone

di Giovanni Vasso -


Quattro miliardi di buone ragioni per starsene a casa, l’estate italiana è sempre più calda e cara. Non solo per colpa delle temperature ma, soprattutto, a causa dell’inflazione. Le vacanze sono diventate sempre più care. E Demoskopika ha fatto i conti: il “caro estate” costerà ai cittadini qualcosa come 3,9 miliardi di euro. Quasi quattro miliardi.

Gli analisti hanno preso in considerazione un “paniere” turistico che comprende diversi beni e servizi legati alle vacanze e alle villeggiature. In testa a tutti, per gli aumenti, ci sono i biglietti aerei che hanno subito un drastico aumento pari al 23,5%. Segue, distanziato, il costo dei pacchetti vacanza, salito del 17,7%. I servizi di alloggio, tra hotel, villaggi e altre sistemazioni, adesso costano invece il 12,8% in più. Le zone dove i rincari si fanno sentire di più sono, ovviamente, le aree a maggior vocazione turistica. In cima alla classifica c’è il Lazio, ovvero Roma: qui i prezzi sono aumentati, mediamente, del 9,5%. Segue la Lombardia (9,2%) che per un decimale la spunta sulla Toscana (9,1%), a pari “merito” con il Molise. Che non soltanto esiste e, alla faccia dei buontemponi del web, è diventata pure una delle Regioni più esose d’Italia. Subito sotto il podio c’è la Campania dove i rincari si stabilizzano sulla quota del 9%.

Il presidente Demoskopika, Raffaele Rio, lancia l’allarme: “Stiamo assistendo, quasi inermi alle evidenti ripercussioni della frenesia post pandemica caratterizzata da un’impennata dei prezzi del trasporto aereo, dal caro energia, della crescita dei listini dei carburanti e da prenotazioni incontrollate che hanno provocato un aumento generalizzato dei prezzi nel comparto turistico. E al danno si aggiunge la beffa poiché la spirale inflazionistica riguarda principalmente i voli domestici e i pacchetti turistici nazionali”. Per Rio, è una questione che va ben al di là della semplice questione economica: “L’appeal del made in Italy va tutelata a partire dal mercato autoctono che rappresenta, bene non dimenticarlo, la metà del successo turistico del Belpaese. Fronteggiare le criticità a muso duro, dunque, per non sprecare l’opportunità di una forte ripresa dei flussi turistici nel nostro Paese”. Cara estate. Carissima estate.


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