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Canada, vincono i liberali: governo a breve in Parlamento, Poilievre non eletto

di Giorgio Brescia -

Mark Carney


Elezioni in Canada, secondo le proiezioni dell’emittente Cbc i liberali del premier Mark Carney hanno vinto ma non è ancora chiaro se riusciranno a formare un governo. La maggioranza indispensabile è quella di 172 seggi – l’ultima proiezione intorno alle 7 ora italiana li priva di questo risultato, anche quelle successive lo tengono sotto la soglia della maggioranza -, un esito diverso li limiterà a un governo di minoranza. Secondo il Globe and Mail, Carney, potrebbe nominare un nuovo governo entro le prossime due settimane e per questo convocare a breve il Parlamento. Il nuovo governo dovrebbe concentrarsi sul taglio delle tasse al ceto medio e avviare negoziati per un nuovo accordo commerciale con gli Stati Uniti, essendo composto da meno di 30 persone, rispetto alle 37 del precedente esecutivo di Justin Trudeau.

Grandi sconfitti i conservatori di Pierre Poilievre, che per mese erano stati in testa a tutti i sondaggi e che avrebbero risentito dell’effetto Trump. Carnery, ex governatore della Banca centrale canadese, ha condotto la campagna elettorale all’insegna della forte opposizione ai dazi imposti dal presidente americano e alle sue minacce di annessione del Paese.

All’insegna del fairplay e delle esigenze del Paese le reazioni dei conservatori. “Canada first, Canada sempre”. Il leader Pierre Poilievre ha concluso così il suo discorso con il quale ha ammesso la sconfitta, assicurando che lavorerà insieme al premier Mark Carney, per difendere gli interessi nazionali contro “le minacce irresponsabili di Trump”. “Metteremo sempre il Canada per primo – scandisce, riecheggiando il motto del presidente degli Stati Uniti, che gli ha fatto perdere le elezioni a causa dei dazi e delle minacce di annessione del Paese per farne il 51mo stato americano – I conservatori lavoreranno con il primo ministro e con tutti i partiti con l’obiettivo comune di difendere gli interessi del Canada e arrivare ad un nuovo accordo commerciale che lasci i dazi alle spalle, mentre proteggiamo la nostra sovranità”.

Proprio Poilievre ieri, mentre i canadesi si recavano ai seggi per eleggere il nuovo premier, aveva rimproverato il presidente americano Donald Trump per aver cercato di intromettersi nella competizione federale. “Presidente Trump, stia fuori dalle nostre elezioni – aveva scritto su X, ribadendo che spetta solo ai canadesi decidere il futuro del proprio Paese – Il Canada sarà sempre orgoglioso, sovrano e indipendente e non saremo mai il 51esimo Stato” degli Usa. “Oggi i canadesi possono votare per il cambiamento, in modo da rafforzare il nostro Paese, stare in piedi da soli e affrontare l’America da una posizione di forza”, aveva aggiunto. Un post che seguiva di qualche ora l’augurio di Trump su Truth affinché i canadesi potessero “eleggere l’uomo che ha la forza e la saggezza” per guidarli a diventare parte degli Stati Uniti.

Una curiosità di rilevo dall’esito del voto. Non solo non diventerà il nuovo premier canadese, ma Pierre Poilievre, leader del Partito Conservatore, ha perso a sorpresa anche il seggio parlamentare che rappresentava da oltre vent’anni nella regione di Ottawa. Poilievre, eletto per la prima volta nel 2004 nel collegio rurale di Carleton, ha visto la sua storica roccaforte passare al Partito Liberale. A sconfiggerlo è stato Bruce Fanjoy, attivista locale noto per il suo impegno nel volontariato, inizialmente dato per sfavorito.


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