La Campania vince lo scudetto dell’hi-tech
La Campania è sempre più hi-tech. Lo ha certificato The European House-Ambrosetti che ieri, a Napoli, ha presentato i risultati del Technology Forum Campania. Alcuni dati svettano sugli altri. Uno su tutti, riguarda la formazione degli studenti. Il modello Academy, che ha richiamato a Napoli alcuni dei top player internazionali dell’innovazione, tra cui Apple (che ha “sostituito” la vecchia Cirio nell’area di San Giovanni e Teduccio alle porte di Napoli), funziona. E pure bene. Quello campano, rispetto alla popolazione, è il terzo polo universitario italiano e, da solo, forma 193mila studenti, che rappresentano il 10,6% dell’intera platea italiana. Lusinghieri i numeri della ricerca: la Campania è prima al Sud e settima in Italia per gli investimenti in Ricerca e Sviluppo. Contestualmente, la Regione si piazza al primo posto in tutto il Mezzogiorno per incidenza degli investimenti rispetto al Pil, “pesando” per l’1,3% dell’intero prodotto interno lordo regionale. Numeri del genere fanno emergere problematiche legate al numero dei ricercatori, che in Campania risultano al di sotto della media nazionale. Tuttavia, come ha certificato Ambrosetti, la Regione è, per crescita, la quinta migliore in Italia e rimane saldamente al comando nell’area meridionale. E diventa la locomotiva del Sud se si prendono in considerazione i numeri legati al valore aggiunto della manifattura meridionale in cui il peso dell’alta tecnologia è diventato, negli anni, sempre più rilevante. Arrivando, oggi, a rappresentare addirittura il 45,8% dell’intero export campano del 2022. Cifre che fanno della Campania la seconda Regione italiana che, in termini di esportazioni hi-tech, ha registrato il maggiore incremento tra il 2018 e l’anno scorso: la media nazionale rivela un aumento del 28,6%, quella campana quasi la triplica: +66,5%. Merito, tra le altre cose, anche della forte presenza, nell’area, dell’industria aerospaziale. Ottima, poi, la performance in materia di innovazione medica e farmaceutica. I numeri di Ambrosetti sono lusinghieri. Le imprese del comparto biotecnologico, in Campania, sono aumentate del 90,2% nel periodo tra il 2015 e il 2022 (media italiana 21,8%) e rappresentano oggi il 40,8% di tutte quelle meridionali. Ma non basta. Gli addetti del settore Pharma, in Campania, sono più che raddoppiati. L’incremento di nuovi assunti è stimato nel 112,1 per cento a fronte di una crescita nazionale al 3,2%. Anche qui vola l’export: in cinque anni, infatti, sono schizzate del 198,2%.
I numeri fanno felice l’assessore regionale alla ricerca Valeria Fascione: “Con entusiasmo chiudiamo l’anno 2023 con i risultati delle nostre policy di Ricerca e innovazione che confermano la Campania come regione leader in Italia. Il nostro dinamico ecosistema ha abbracciato con successo la sfida di un futuro basato sull’innovazione. Questo non solo dona un nuovo volto alla nostra terra, ricca di storia e cultura, ma ci rende protagonisti in un’era in cui l’innovazione guida la crescita economica e sociale”. Valerio De Molli, Ceo di The European House-Ambrosetti, ha aggiunto: “I progetti bandiera legati a innovazione e ricerca cui la Regione Campania ha scelto di dedicare una strutturata e profonda attenzione in questi anni non solo sono costantemente coerenti con gli assi portanti della programmazione nazionale ed europea ma, al contempo, offrono al sistema pubblico l’opportunità di garantire alcune risposte concrete ai bisogni dei cittadini e delle imprese, senza però rinunciare al giusto livello di ambizione”. De Molli ha concluso: “I numeri del position paper raccontano una Campania che è sulla buona strada e, dunque, bisogna perseverare, continuando ad investire in ricerca, innovazione e talenti, risposte concrete alle sfide di tutto il nostro Paese e, soprattutto, del Sud”.
I numeri e le prospettive della Campania sempre più hi-tech inducono il governatore Vincenzo De Luca a gonfiare il petto d’orgoglio: “I risultati presentati oggi sono importanti e sono il frutto di un lavoro di squadra senza sosta. Abbiamo puntato a collocare la Campania in una dimensione internazionale sfruttando le nostre risorse come il patrimonio umano, il sistema universitario, le eccellenze industriali quali aerospazio e automotive senza dimenticare i settori in cui la Regione è da sempre leader quali agro-alimentare e cultura. I dati vanno letti storicamente per dare il giusto peso alla performance regionale e voglio citare i risultati incredibili sulla sanità con la digitalizzazione dei servizi ai cittadini e il grande piano dei trasporti che rivoluziona il sistema pubblico regionale, unico in tutta Italia”.
Torna alle notizie in home