Calcio e scommesse: carte e rolex, svelato il sistema
Calcio e scommesse: la carta di credito di Niccolò Fagioli era custodita direttamente nella cassaforte della gioielleria che “vendendo” orologi si occupava di esigere i debiti dei calciatori. A Sandro Tonali, che spendeva fino a 150mila euro al mese, era capitato di andar sotto addirittura di mezzo milione. L’inchiesta sulle scommesse illegali dei calciatori giunge a un punto di svolta e sotto la lente della magistratura finiscono altri dodici giocatori di Serie A. Campionissimi affermati, come l’ex juventino Angel Di Maria e (tanti) giovani promettenti. L’elenco degli sportivi è lungo: ci sono Alessandro Florenzi e Nicolò Zaniolo, gli juventini Mattia Perin, Weston McKennie e Di Maria, Raoul Bellanova, Samuele Ricci, Cristian Buonaiuto, Matteo Cancellieri, Junior Firpo, Leandro Paredes. L’inchiesta della Procura di Milano ha fatto luce attorno al presunto sistema delle piazzate clandestine. Tonali e Fagioli, oltre a scommettere forti somme, avrebbe pure svolto il ruolo di “collettori” e sarebbero stati loro ad avvicinare “colleghi” e compagni di squadra alle piattaforme illegali. In cambio di sconti sui debiti e di benefit come, per esempio, un bonus da 5mila euro. A gestire materialmente il giro di scommesse, però, erano tre persone Tommaso De Giacomo, Patrik Frizzera e Pietro Marinoni, già arbitro nelle serie minori. Erano loro, secondo gli inquirenti, il “banco” dell’organizzazione. Che si avvaleva di una gioielleria milanese, la Elysium, a mo’ di banca: chi perdeva, per regolare i conti, pagava l’acquisto (fittizio) di orologi di lusso. Fagioli avrebbe detto agli inquirenti di aver acquistato così ben quindici orologi: da lui, alla Elysium, sono arrivati bonifici per 693.614 euro complessivi. Ma non basta perché la carta del calciatore, per fare “prima” sarebbe stata custodita direttamente nella cassaforte della gioielleria. Tonali, invece, avrebbe scucito poco più di 57mila euro mentre il conto per Florenzi sarebbe stato salato: 155mila euro. Fagioli, per far fronte ai debiti, si sarebbe avvalso dell’aiuto del compagno di squadra Gatti. Che risulta completamente estraneo alle scommesse. Un altro metodo per riscuotere i debiti era legato a una serie di carte Postepay, account Revolut e conti corrente, anche intestati a prestanome. Le piattaforme illegali finite nell’ambito dell’indagine sono Betsport22.com, Swapbet365.eu, Vipsport360.com, Texinho.com. Zaniolo, finito anche lui nell’indagine, aveva già parlato con gli inquirenti a ottobre 2023 asserendo di essere a conoscenza del fatto che dietro le scommesse ci fossero “persone pericolose”. Che, però, chiedevano ai calciatori di coinvolgere altri colleghi allettati, come scrive il gip, dalle loro ricchezze. Ma che, allo stesso tempo, erano inflessibili sui pagamenti al punto che lo stesso Zaniolo ha raccontato di aver temuto quando, a causa dell’impossibilità di effettuare un pagamento nei tempi richiesti, uno degli organizzatori “si è alterato”. Sulla vicenda chi ne vuol sapere di più è la Procura sportiva che ha già chiesto gli incartamenti ai magistrati ordinari. Piove sul bagnato per il calcio italiano travolto dai dettagli della vicenda scommesse. Un altro schiaffo in faccia a un movimento che già se la passa davvero male, tra scarsi risultati sportivi e solita violenza, specie sui campi minori. Ci mancava solo questo.
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