Cronaca

Cadavere bendato e appeso sull’autostrada a Trieste

di Angelo Vitale -


Un cadavere bendato e appeso per i piedi ad un guardrail della Gvt, cento metri prima dell’uscita di Valmaura, al confine con l’Istria. Questa la scena di fronte alla quale si è trovato a Trieste chi ha dato l’allarme per un episodio che richiama alla mente gli avvertimenti dei regimi dittatoriali o dei cartelli criminali che espongono per strada le persone uccise. Sul posto, in attesa del pm e del medico legale, i carabinieri.

I primi accertamenti hanno fatto emergere che sul corpo siano stati riscontrati segni di percosse e tagli. Il cadavere bendato e appeso era sospeso all’esterno della strada, in una zona che presenta anche vegetazione, non immediatamente visibile a chi transita con l’automobile sull’infrastruttura autostradale che collega la città di Trieste alla rete autostradale e anche a quella slovena.

A rinvenire il cadavere, alcuni operai e tecnici dell’Anas, i primi a giungere sul posto prima dei Carabinieri, dei sanitari del Servizio 118 e dei vigili del fuoco.

Evidenti sul cadavere bendato e appeso i segni che già raccontano le torture cui l’uomo era stato sottoposto: tagli, percosse, bruciature, specialmente al volto dell’uomo, di un’età compresa tra i 40 e 50 anni: una maglietta nera, una camicia e dei pantaloni color kaki, il suo abbigliamento. Accanto al cadavere bendato e appeso, gli inquirenti hanno già rinvenuto del nastro adesivo, probabilmente quello utilizzato per legare il corpo, specialmente perr avvolgergli i piedi per i quali è stato appeso. E ancora, gli inquirenti hanno accertato che il cadavere non presenta segni di putrefazione, circostanza che fa pensare che la macabra messa in scena, dopo l’omicidio, si avvenuta poche ore prima della scoperta, forse durante la notte.


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